Spesso lo facciamo senza curarcene e si tratta di un’abitudine legata al consumo di caffè consigliata dagli esperti. Di cosa si tratta
Bere il caffè è un piacere e, per tantissimi italiani, un’abitudine irrinunciabile. Che faccia molto caldo o che si tratti di una giornata particolarmente gelida, l’aroma di un buon caffè può regalare emozioni ed energia positiva per affrontare al meglio le ore successive.
C’è chi è abituato a berlo solo dopo i pasti e chi non vi rinuncia a colazione o per spezzare la giornata a metà mattinata o nel primo pomeriggio. Ciò nonostante esiste un comportamento legato al consumo di caffè che gli esperti raccomandano di non seguire. Talvolta lo si fa senza curarsene troppo ma è bene prestarvi attenzione d’ora in poi. Scopriamo a cosa si fa riferimento.
Bere caffè, qual è il comportamento da evitare
Il caffè è ricco di peculiarità dal punto di vista nutrizionale ed oltre ad essere buono, se consumato in dosi non eccessive, si rivela anche utile per quanto riguarda la nostra salute. Esistono però delle incompatibilità che è bene conoscere e sono proprio i nutrizionisti a spiegare come consumare questa bevanda insieme ad altre sostanze, potrebbe creare delle ‘interferenze’ nel loro assorbimento.
Cosa significa? Anzitutto bisogna ricordare che nel caffè, ma anche in numerose bevande energetiche, è presente caffeina ed è proprio la sua presenza a creare una discordanza con alcuni integratori e con alcune vitamine. Il risultato è che assumerli insieme al caffè potrebbe far si che il corpo non riesca ad assorbirli. Questo può accadere con vari micronutrienti come la vitamina D, le vitamine del gruppo B ma anche calcio, ferro o magnesio.
Gli esperti spiegano, per fare un esempio, che si perdono 5 grammi di calcio per ogni 150 grammi di caffeina ingerita, ovvero la quantità indicativamente contenuta in una tazzina. Si tratta di un effetto che può verificarsi anche molto tempo dopo aver consumato caffeina, come emerso da vari studi. Si è scoperto anche che la caffeina va ad inibire la quantità di calcio che viene assorbita dal tratto intestinale, riducendo inoltre quella trattenuta dalle ossa. L’interferenza della caffeina può avvenire sia a livello fisiologico che, ricordano gli esperti, anche assumendo integratori alimentari. Riducendone dunque la potenzialità.
Ancora, la caffeina potrebbe inibire i recettori coinvolti nell’assorbimento di un micronutriente importante ovvero la vitamina D. Per questo gli esperti sono concordi nell’affermare che il caffè va consumato con moderazione mantenendo una media di non più di tre tazzine al giorno.