Celiachia. I soggetti che ne sono affetti possono avere vantaggi tramite la Legge 104. Quali sono i casi e le condizioni previste.
Ultimamente è possibile notare la maggior presenza nei supermercati o nei ristoranti di proposte di alimenti senza glutine. Quella che per molti è una scelta dietologica dettata dalla moda del momento, per altri è assolutamente un obbligo. Si tratta di soggetti affetti da celiachia, una malattia autoimmune che colpisce l’intestino tenue. Essa si manifesta appunto come una risposta negativa dell’organismo dopo l’ingestione di cibi che contengono questa proteina presente in grano, orzo, segale e altri cereali.
In questo caso, il sistema immunitario attacca erroneamente il rivestimento dell’intestino tenue, causando infiammazione e danni alle villi intestinali. Le persone celiache che ingeriscono glutine vanno incontro a una serie di spiacevoli conseguenze. Innanzitutto, hanno problemi gastrointestinali come persistenti dolori addominali, gonfiore, diarrea cronica, stitichezza, e nausea. Si può incorrere anche in malassorbimento e malnutrizione, perdita di peso, anemia da carenza di ferro, e affaticamento cronico.
Inoltre, la celiachia può causare altri sintomi come eruzioni cutanee (dermatite erpetiforme), dolori articolari, osteoporosi, infertilità, e neuropatia periferica. Secondo l’AIC (Associazione Italiana Celiachia), è colpito l’1% della popolazione nel nostro Paese con 251.939 casi diagnosticati. Tuttavia, i numeri effettivi dei celiaci sarebbe molto più ampio: si tratta di circa 400mila persone che non sanno di essere affetti da questo disturbo.
Legge 104: cosa c’è da sapere per i pazienti affetti da celiachia
Per avere una diagnosi certa di celiachia si possono fare diversi esami come la biopsia della mucosa duodenale tramite gastroscopia ed esami del sangue per verificare gli anticorpi anti-tranglutaminasi tissutale (tTG), anticorpi anti-gliadina deaminata anti-DGP e un test quantitativo dell’immunoglobulina A (IgA).
Una volta conclamata la patologia, si ricorda che non vi è cura. L’unica terapia è quella di seguire una dieta senza glutine. Per questo motivo, coloro che ne sono affetti hanno diritto a forme di assistenza previste dalla Legge 104. Riguarda generalmente la possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali, pensione anticipata, accesso agevolato alle cure mediche e permessi retribuiti per sé e per i familiari che lo assistono.
Nel caso specifico della celiachia, la Legge 104 attesta quattro livelli di gravità. Il primo è determinato da sintomi lievi e un peso corporeo nella norma. Il secondo è attestato da una perdita di peso del 10% e dolori discontinui. Nel terzo livello si accerta una situazione più grave con il paziente che soffre di dolori frequenti e significativa perdita di peso per malassorbimento. Infine, il quarto livello riguarda i pazienti così sofferenti da avere importanti limitazioni nella vita lavorativa e sociale.
Se si rientra nel caso del terzo o quarto livello, è possibile richiedere l’attestazione di invalidità civile e accedere ai benefici legati alla Legge 104. Con il DPCM del 12 gennaio 2016, la celiachia è stata posta nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti.
Come interviene lo Stato? Fornendo un bonus per l’acquisto di prodotti alimentari senza glutine che può essere utilizzato in farmacie, negozi specializzati e nei supermercati convenzionati. Gli importi sono distribuiti trimestralmente dal Servizio Sanitario Nazionale ma non sono uguali per tutti i pazienti. Sono variabili in base all’età e al sesso del beneficiario.
Ecco la suddivisione prevista dalla legge.
Da 6 mesi a 5 anni: 168 €;
Da 6 a 9 anni: 210 €;
Da 10 a 13 anni: 300 € per gli uomini e 270 € per le donne;
Da 14 a 17 anni: 372 € per gli uomini e 297 € per le donne;
Da 18 a 59 anni: 330 € per gli uomini e 270 € per le donne;
Dai 60 anni in su: 267 € per gli uomini e 225 € per le donne.