Arriva una nuova stangata sulle pensione. Con la Legge Fornero sono diversi i soldi persi dalla platea interessata: come cambia il sussidio.
A partire da gennaio 2025, la legge Fornero apporterà modifiche significative agli importi delle pensioni. Questo accadrà utilizzando un meccanismo che adegua i criteri di calcolo ogni due anni in base alle aspettative di vita. Il sistema, introdotto nel 1996, ha continuamente ridotto il coefficiente di trasformazione, il parametro che converte i contributi versati in importo pensionistico.
L’unica eccezione a questa tendenza è stata il biennio 2023-2024, quando i coefficienti sono stati incrementati a causa della diminuzione della speranza di vita dovuta alla pandemia. Sebbene il sistema di adeguamento non sia stato creato dalla legge Fornero, ma dalla legge Dini del 1996, la riforma del 2011 ha modificato la frequenza dell’adeguamento da triennale a biennale. Questo cambiamento ha portato a una continua revisione al ribasso dei coefficienti di trasformazione.
Con la ripresa delle speranze di vita post-pandemia, la Legge Fornero apporterà significativi cambiamenti agli importi delle pensioni a partire dal 2025. La riforma, introdotta nel 2011, ha stabilito che i coefficienti di trasformazione delle pensioni debbano essere aggiornati ogni due anni in base alle aspettative di vita. Questo meccanismo è progettato per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, adeguando gli importi delle pensioni alle variazioni nella durata media della vita.
Per comprendere l’impatto di questi coefficienti sull’importo pensionistico, è utile confrontare i valori degli ultimi due bienni. Utilizzando un montante contributivo di 200 mila euro, si osserva che il miglior coefficiente del biennio più recente ha garantito un incremento annuo di circa 300 euro per chi va in pensione a 67 anni. Questa differenza arriva a circa 380 euro per chi va in pensione a 71 anni. Il prossimo aggiornamento dei coefficienti di trasformazione è previsto per il 1° gennaio 2025.
Anche se i dettagli ufficiali saranno confermati solo nei prossimi mesi, le anticipazioni indicano un probabile ribasso dei coefficienti, che si collocano tra i valori degli ultimi due bienni. Con la speranza di vita tornata a crescere nel 2023, raggiungendo 83,10 anni, e con l’aspettativa di vita dopo i 65 anni aumentata a 10,6 anni, è previsto un ulteriore abbassamento dei coefficienti. Questo cambiamento renderà meno favorevole il pensionamento a partire dal prossimo anno.
Pertanto chi soddisfa i requisiti per andare in pensione già nel 2024 dovrebbe considerare seriamente di non rimandare la decisione, approfittando dei coefficienti attuali che offrono le condizioni più vantaggiose per la conversione dei contributi in pensione.
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