C’è un’opportunità per chi ha figli con un bonus che offre un sostegno economico. Quali sono i requisiti? E come fare domanda?
Nel panorama dei sostegni economici offerti alle famiglie italiane, il nuovo Bonus Figli si presenta come una misura fondamentale per supportare i nuclei familiari.
Le cifre chiave di questo bonus vanno dai 333 ai 650 euro mensili, a seconda delle specifiche condizioni e requisiti. È importante essere a conoscenza di queste opportunità per evitare di perdere i benefici disponibili.
Nuovo Bonus Figli: misure di sostegno economico per le famiglie
Attualmente, le misure principali da considerare per le famiglie con figli che hanno disabilità o disturbi dell’apprendimento sono l’Indennità di frequenza, l’Assegno unico universale e l’Assegno di inclusione. Ciascuna di queste forme di supporto ha criteri e importi differenti.
1. Indennità di frequenza: Destinata a bambini con difficoltà persistenti nello svolgimento delle attività quotidiane tipiche della loro età. Questo beneficio è previsto per 12 mensilità e nel 2024 ammonta a 333,33 euro al mese per le famiglie con un reddito annuo non superiore a 5.725,46 euro. È importante che il bambino frequenti scuole pubbliche o private riconosciute o centri specializzati per poter accedere a questa indennità.
2. Assegno unico universale: Questo assegno offre maggiorazioni specifiche per i figli con disabilità. Gli importi variano in base al grado di disabilità:
– 119,60 euro per la non autosufficienza.
– 108,20 euro per disabilità grave.
– 96,90 euro per disabilità media.
Queste somme si aggiungono alla quota base dell’assegno per il figlio minore, pari a 199,40 euro per chi ha un ISEE sotto i 17.090,61 euro. Quindi, nel migliore dei casi, il beneficio complessivo può ammontare a circa 319 euro, con un’ulteriore aggiunta di 34 euro se entrambi i genitori lavorano.
3. Assegno di inclusione: Disponibile per le famiglie con un ISEE inferiore a 9.360 euro, l’importo di partenza è di 500 euro per una persona sola, con un incremento di 250 euro per ogni figlio minore con disabilità. Tuttavia, questo assegno considera anche altri contributi percepiti dal nucleo familiare, come l’indennità di frequenza, riducendo così il totale erogato.
È essenziale distinguere tra disabilità e disturbi dell’apprendimento, poiché le due condizioni hanno trattamenti diversi nell’ambito dei benefici economici. La disabilità implica un riconoscimento ufficiale di handicap, mentre i disturbi dell’apprendimento sono limitati al contesto scolastico e non prevedono aiuti economici diretti se non accompagnati da una disabilità riconosciuta.
Per i bambini con disturbi dell’apprendimento, le famiglie possono rivolgersi all’INPS per un’eventuale indennità di frequenza, purché la gravità del disturbo giustifichi il riconoscimento di difficoltà persistenti.
È importante notare che, mentre l’indennità di frequenza e l’Assegno di inclusione non sono cumulabili (l’una riduce l’importo dell’altro), entrambi possono essere sommati all’Assegno unico universale. Per esempio, una famiglia con un figlio che beneficia di indennità di frequenza e Assegno unico può ricevere un totale di circa 650 euro mensili, a patto che i requisiti economici siano soddisfatti.