Scopriamo qual è la condizione che obbliga i proprietari di un immobile a pagare l’IMU – Imposta Municipale Unica – anche sulla prima casa.
La normativa prevede che l’IMU non si paghi sull’abitazione principale ma ci sono delle eccezioni. Scendiamo nei dettagli approfondendo gli obblighi legati al pagamento dell’imposta.
L’Imposta Municipale Unica è un tributo da versare a livello comunale per il possesso dei beni immobiliari. Fino al 2013 è stata valida anche sull’abitazione principale e ad alcune condizioni lo è pure oggi. Pagano l’IMU tutti coloro che possiedono fabbricati diversi dalla prima casa, immobili principali signorili, aree fabbricabili e terreni agricoli. Le date del versamento sono due. Il 16 giugno per l’acconto e il 16 dicembre per il saldo. Il pagamento avviene tramite modello F24.
La normativa stabilisce delle esenzioni e delle riduzioni dell’importo da corrispondere. Di contro, però, prevede ad alcune condizioni che l’IMU si debba corrispondere anche sulla prima abitazione. Ricordiamo che per abitazione principale si intende l’immobile in cui il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. Se manca anche uno solo di questi due requisiti allora l’abitazione sarà considerata seconda casa e sarà soggetta all’IMU.
Se si possiede un immobile di proprietà ma si ha la residenza in un’altra abitazione allora bisognerà pagare l’IMU. La normativa concede l’eventualità che la condizione si verifichi solo per un determinato lasso temporale, ad esempio per cause di forza maggiore. In questo caso non si perderanno i benefici della prima casa. Nello specifico, i benefici si manterranno qualora non si proceda con il trasferimento della residenza entro 18 mesi dall’acquisto della casa quando c’è una temporanea inagibilità dell’immobile.
Si può non pagare l’IMU pur rimanendo residente in un’altra casa? L’unica alternativa è ottenere una riduzione del 50% della base imponibile IMU qualora si concedesse un immobile in comodato a parenti in linea retta. Il contratto, però, dovrà essere registrato e il comodatario dovrà usare la casa come abitazione principale. Ultima condizione che il proprietario risieda nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile dato in comodato. In ogni altro caso di affitto dell’abitazione, invece, bisognerà corrispondere l’IMU.
Come anticipato, poi, l’Imposta Municipale Unica si paga se la prima casa è considerata di lusso ossia appartenente alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (case signorili, ville e castelli). Infine, ricordiamo un’importante novità introdotta da pochi anni: vige la doppia esenzione per i coniugi che abitano in case diverse ubicate in differenti Comuni se rispettano il principio di residenza e dimora abituale.
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