Rifiutarsi di lavorare il sabato e la domenica è possibile, c’è una legge che lo consente, ecco di quale si tratta e come agire.
Lavorare è importante, su questo sembrano esserci pochi dubbi, permette di mantenere se stessi e la propria famiglia e, se possibile, anche di togliersi qualche sfizio. È proprio per questo che tutti si augurano, nonostante sia diventato sempre più difficile, di avere un contratto a tempo indeterminato che permetta di stare tranquilli e di non avere l’ansia periodicamente non sapendo se l’accordo sarà rinnovato o meno.
In alcuni casi può essere richiesto di lavorare nel weekend, anche se tanti ne farebbero a meno e preferirebbero dedicare quel tempo al divertimento e ai propri affetti.
A volte però si pensa possa essere necessario anche fare qualche rinuncia pur di mantenere il ruolo ed evitare di andare incontro a problemi con i responsabili. Non a caso, c’è anche chi accetta accordi con stipendi che possono essere ritenuti insufficienti, pur sapendo come sia necessario per un imprenditore fare riferimento al contratto nazionale per essere in regola. Sapere cosa prevede la legge può comunque essere un aiuto importante per farsi rispettare.
Rifiutare un lavoro è difficile per tutti, a maggior ragione in un periodo come questo in cui non si sa se e quando potrà arrivare un’altra proposta. Questo vale un po’ per tutti, sia per chi è solo, sia per chi ha una famiglia da mantenere (vale anche per chi è separato). Proprio per questo in genere se si è responsabili si tende ad accettare e a fare anche qualche sacrificio, sopportando orari che possono essere difficili da far coincidere con la vita privata.
Ci sono però degli impieghi che possono comportare turni estremamente flessibili, basti pensare ad esempio a chi opera in un bar o un ristorante, è inevitabile dover mettere in conto di lavorare anche il sabato e la domenica, giorni in cui la presenza dei clienti è maggiore. Ma negli altri casi è davvero necessario? Il riferimento può essere, ad esempio, ai negozi di abbigliamento, che spesso restano aperti anche nel weekend nonostante alcuni dipendenti possano storcere il naso.
In realtà, non tutti lo sanno ma la legge può venire in aiuto di chi gradirebbe in quelle giornate fare qualcosa di alternativo, come ad esempio fare una gita con partner e figli o anche solo poltrire sul divano. Il riferimento è alla Legge 104, pensata per garantire diritti specifici, compresi permessi retribuiti al lavoratore disabile o a chi assiste un familiare invalido o con portatore di handicap.
Le uniche eccezioni al rispetto della normativa potrebbero esserci solo se dovessero esserci esigenze di carattere tecnico-organizzativo che possono richiedere la presenza del lavoratore. Un ragionamento simile non può che evidentemente essere valido anche per le attività di pubblica utilità dove non prestare servizio può provocare un danno alle persone o alla produzione.
È bene verificare il testo del contratto nazionale della propria categoria di riferimento, dove sono contenuti diritti e doveri, in alcuni casi è prevista espressamente la possibilità di rifiutarsi di lavorare nel weekend. Non solo, chi sfrutta il provvedimento e relativi familiari può usufruire dei permessi previsti dalla normativa, facendoli valere quindi anche in questo caso.
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