Con il periodo estivo vengono ad intensificarsi i casi di truffa: attenzione al nuovo metodo del finto rimborso fiscale
Al giorno d’oggi quando si ricevono comunicazioni via mail, sms o telefonate è sempre bene essere consapevoli della possibilità di trovarsi dinnanzi ad un tentativo di raggiro. Tutto deve essere valutato con le dovute attenzioni, verificando se vi siano elementi che vadano a garantire l’ufficialità della comunicazione o se, al contrario, sia meglio considerarla come potenzialmente sospetta evitando di leggerla e, tantomeno, di seguire le istruzioni in essa contenute.
Con l’arrivo dell’estate, poi, i tentativi di truffa vanno ad aumentare considerevolmente e il rischio di ritrovarsi a perdere considerevoli quantità di denaro si fa più concreto. A tal proposito è bene conoscere il nuovo allarme truffa legato ad un presunto rimborso fiscale e anche i metodi da sfruttare per riconoscere subito che ci si trova davanti al tentativo di un vero e proprio furto.
Per evitare di finire in trappola, come dicevamo, è essenziale dotarsi di tutti gli strumenti utili per riconoscere e smascherare i tentativi di truffa prima che essi vadano a segno. Nel caso dei rimborsi fiscali si fa riferimento a specifiche email inviate (solo apparentemente) dall’Agenzia delle Entrate, di recente intervenuta per mettere in guardia i contribuenti dei rischi connessi a tali comunicazioni.
Si tratta di un vero e proprio allarme pishing in quanto il rimborso fiscale indicato nel messaggio telematico è assolutamente inesistente e ha il solo obiettivo di carpire informazioni personali dei malcapitati con l’inganno. L’ondata di finte comunicazioni possono, in ogni caso, essere riconosciute grazie ad alcuni dettagli. Anzitutto l’oggetto è il seguente “Rimborso fiscale ITXXXXXXXXXX”, dove XXXXXXXXXX è variabile e casuale. L’indirizzo del mittente risulta essere estraneo all’Agenzia delle Entrate. Andando poi a guardare al corpo del messaggio, si fa riferimento ad un presunto rimborso fiscale di importo casuale e variabile. Inoltre è presente un link che rimanderebbe ad un presunto Modulo di rimborso.
Si viene in realtà rimandati ad un finto form attraverso il quale verranno sottratte informazioni e dati sensibili. Oltre a tutto ciò sarà facile individuare eventuali omissioni o errori grammaticali nel testo, firmato “Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale”. Per tale motivo la stessa Ade è intervenuta allo scopo di mettere in guardia i contribuenti.
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