Il congedo parentale subisce una variazione importante. Ecco quale aggiornamento è previsto e quali pagamenti veranno bloccati.
Il congedo parentale è una misura che va incontro alle esigenze dei genitori che devono accudire i propri figli ancora piccoli. Ecco che cosa è cambiato e cosa prevede adesso l’INPS.
Chi ha dei figli sa perfettamente quanto sia difficile bilanciare lavoro e famiglia, tenendo conto delle esigenze di tutti e del fatto che gli orari spesso non vanno incontro ai genitori e ai piccoli. La situazione spesso genera molta frustrazione nelle mamme e i papà che sono costretti a delegare altre persone per l’accudimento dei loro bambini. Per questo motivo il congedo parentale è una risorsa preziosa che viene in aiuto dei genitori che lavorano ma che abbiano necessità di prendersi un periodo per dedicarsi di più ai loro figli.
Dagli ultimi rilevamenti dell’Istat emerge che il nostro è un Paese in cui la natalità è in picchiata. Servono dunque più riforme e cambiamenti strutturali per sovvertire la tendenza. Ma quali novità ha in serbo l’INPS per quanto riguarda il congedo parentale?
C’è una novità da parte dell’Inps per quanto riguarda il congedo parentale. L’Istituto nazionale della previdenza sociale con il messaggio 2283 del 19 giugno del 2024 ha stabilito di modificare l’indennizzo con aliquota maggiorata.
Se si richiede l’indennità in misura maggiorata senza averne diritto, dunque all’80% e non al 30% della retribuzione, cesserà qualsiasi erogazione, anche quella base. L’aliquota maggiorata era stata introdotta il 30 dicembre del 2023 e disponeva l’elevazione dal 30% al 60% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mensilità da spendere entro il sesto anno di vita del figlio o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia di un minore adottato o in affidamento non oltre la maggiore età.
Nel 2024 l’elevazione dell’indennità di congedo parentale per un altro mese è uguale all’80% della retribuzione. Questa norma si applica a lavoratori dipendenti che abbiano finito il loro congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre del 2023. Ma come si può accedere a tutto questo? Occorre spuntare con un sì la nuova dichiarazione: “dichiaro di voler richiedere l’indennizzo con aliquota maggiorata”.
In questo modo viene verificato che il congedo venga usufruito entro i 6 anni di età come precedentemente detto e che il periodo richiesto non ecceda i 3 mesi di congedo indennizzati e non sia trasferibile all’altro genitore. Novità non indifferenti per tutti coloro che hanno figli e che cercano di crescerli al meglio.
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