Guida completa alla pensione di invalidità civile in Italia: requisiti, patologie riconosciute e benefici economici per il 2024.
La pensione di invalidità civile è una misura assistenziale destinata a coloro che, a causa di gravi patologie, subiscono una significativa riduzione della capacità lavorativa. Questa prestazione, per il 2024, ha raggiunto un importo mensile di 333,33 euro, erogato per tredici mensilità, ed è rivolta ai cittadini italiani che hanno meno di 67 anni e un reddito annuo non superiore a determinate soglie stabilite dalla legge.
Secondo la legge n. 118/1971, gli invalidi civili sono definiti come cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite che comportano un danno funzionale permanente di natura fisica, psichica o sensoriale. Per essere riconosciuti come invalidi civili, è necessario che la capacità lavorativa sia ridotta di almeno un terzo. I minori di 18 anni, invece, devono dimostrare di avere difficoltà persistenti nello svolgimento delle attività tipiche della loro età. L’invalidità può essere classificata come parziale, con una percentuale di almeno il 74%, o totale (100%), e queste classificazioni comportano diverse conseguenze in termini di diritti e benefici.
Solo coloro che presentano un’invalidità pari o superiore al 74% hanno diritto alla pensione di invalidità civile, mentre per le percentuali inferiori spettano agevolazioni minori. In caso di invalidità totale, è possibile beneficiare dell’incremento al milione, che porta l’importo della pensione a circa 735 euro mensili. Oltre alla certificazione della malattia da parte di una commissione medica dell’INPS, è essenziale rispettare specifici requisiti di reddito per poter accedere a questa misura di sostegno economico, la quale rappresenta un aiuto fondamentale per chi vede la propria capacità lavorativa compromessa da gravi patologie.
Le malattie riconosciute come invalidanti dall’INPS includono una vasta gamma di patologie, come aritmie, coronopatie, disfunzioni cardiache, broncopneumopatie, interstiziopatie, cirrosi, insufficienza renale cronica, diabete mellito, sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, epilessia, disturbi psichici come schizofrenia e depressione, sordità, cecità, sindrome di Down, AIDS, talassemia, artrite reumatoide, e diverse forme di tumori.
Per ottenere la pensione di invalidità, il richiedente deve sottoporsi a una valutazione da parte di una commissione medica dell’INPS, che accerterà la presenza e la gravità della patologia. Oltre alla certificazione della malattia, è necessario soddisfare anche un requisito economico: per un’invalidità compresa tra il 74% e il 99%, il reddito personale annuo non deve superare i 5.725,46 euro; per l’invalidità totale, la soglia è di 19.461,12 euro.
In conclusione, la pensione di invalidità civile rappresenta un importante sostegno economico per chi, a causa di gravi patologie, vede compromessa la propria capacità lavorativa. Tuttavia, oltre alla gravità della malattia, è essenziale che il richiedente rispetti specifici requisiti di reddito per poter beneficiare di questa misura, che garantisce un sostegno vitale in situazioni di grave difficoltà.
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