Non solo il talco e le ciprie, spunta un nuovo studio che metterebbe al bando anche gli assorbenti perchè potenzialmente cancerogeni.
In questi ultimi tempi si sta allungando la lista dei prodotti che risultano pericolosissimi per la salute umana. Una notizia che se da una parte non suscita particolare meraviglia, dall’altra ci porta a constatare che siamo letteralmente invasi e circondati da cose che non sono affatto salutari.
Che siano le particelle di plastica riscontrate nel sangue o sostanze presenti nei cibi, la nuova frontiera è capire fin dove si è spinto l’uomo per autodistruggersi a causa di scelte e di “invenzioni” forse non abbastanza approfondite sull’aspetto delle conseguenze.
Allarme per la presenza di piombo e arsenico negli assorbenti interni: cosa dicono gli esperti
Un recente studio pubblicato sulla rivista “Environmental International” ha portato alla luce una preoccupante scoperta: gli assorbenti interni contengono metalli pesanti e tossici come piombo e arsenico. Questa indagine ha coinvolto numerose marche vendute sia negli Stati Uniti che in Europa, suscitando interrogativi sulla sicurezza di questi prodotti per la salute delle donne.
Jenni A. Shearston, una delle ricercatrici principali dello studio, ha dichiarato: “Alcuni tamponi presentavano concentrazioni più elevate di un metallo e concentrazioni più basse di un altro. Non c’era un marchio specifico che mostrasse una concentrazione più bassa di tutti i metalli testati.” L’indagine ha esaminato 30 tamponi di 14 diverse marche, rilevando la presenza di 16 metalli, inclusi piombo e arsenico. Tuttavia, Shearston sottolinea che, nonostante i risultati, non è ancora possibile affermare con certezza che questi prodotti siano pericolosi. Piuttosto, viene evidenziata la necessità di ulteriori ricerche per trarre conclusioni definitive.
La questione della sicurezza degli assorbenti interni non è nuova, ma la presenza di metalli pesanti come piombo e arsenico solleva nuove preoccupazioni. Mitchell Kramer, capo del dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Huntington Hospital Northwell Health, ha ribadito l’importanza di approfondire gli studi per comprendere meglio le implicazioni sulla salute. “Potrebbe avere un impatto significativo in futuro in termini di produzione dei tamponi e degli effetti su chi li utilizza. Tuttavia, non sappiamo se qualcuno di questi metalli viene assorbito attraverso la vagina, il che è fondamentale per valutare il rischio,” ha spiegato Kramer.
Nonostante le preoccupazioni sollevate, gli esperti invitano a mantenere la calma. Shearston ha infatti precisato che la quantità media di piombo trovata nei tamponi è molto piccola e ben al di sotto dei livelli considerati preoccupanti. Questo dato suggerisce che, almeno per il momento, non ci sono motivi immediati di allarme per le consumatrici. Tuttavia, la scoperta mette in luce la necessità di un maggiore controllo sulla produzione e sulla composizione chimica dei prodotti mestruali.
La presenza di sostanze tossiche nei prodotti di uso quotidiano rappresenta un problema di salute pubblica che non può essere ignorato. La comunità scientifica è chiamata a rispondere con studi più approfonditi per garantire la sicurezza dei tamponi e di altri prodotti simili. “Mi piacerebbe vedere più ricerche e più domande su questo argomento e provare a rendere la ricerca sui prodotti mestruali e sulle mestruazioni una priorità,” ha aggiunto Shearston, sottolineando l’urgenza di una maggiore attenzione scientifica su questo tema.