Alcuni bonus rivolti ai lavoratori potrebbero essere cancellati o rimodulati entro i prossimi mesi. La situazione e le ipotesi.
La prossima Manovra economica sarà, per il governo, tutt’altro che semplice tanto più dopo il richiamo dell’Unione Europea sui conti pubblici. L’esecutivo a traino Meloni ha pertanto iniziato sin da subito a lavorare per capire quali agevolazioni e benefit fiscali riconfermare anche nel 2025 e quali invece dovranno essere inevitabilmente eliminati.
Si inizia dunque a ragionare sulla legge di Bilancio che entro dicembre 2024 dovrà prendere forma, cercando di sciogliere i nodi legati ai bonus riconosciuti ai lavoratori. Quali, dunque, potrebbero venir meno durante il prossimo anno? Si tratta di un quesito che in tanti si stanno ponendo in queste settimane, preoccupati del fatto che la boccata di ossigeno della quale stanno godendo si dissolva entro una manciata di mesi. Ecco dunque qual è lo scenario ad oggi ipotizzato.
Del resto la preoccupazione per i lavoratori è alta dal momento che dai bonus riconosciuti in busta paga dipende l’importo netto dello stipendio che mensilmente ricevono. Basti pensare al taglio del cuneo fiscale e alla revisione delle aliquote Irpef, che hanno prodotto immediati incrementi delle somme erogate mensilmente. La manovra in deficit approvata sul finire del 2023 non potrà essere ripetuta.
Il governo è intenzionato però a mantenere lo sgravio contributivo sui redditi fino a 35mila euro, un doppio vantaggio per il lavoratore che riceve uno stipendio più alto (fino a 100 euro in più al mese) senza che la minore contribuzione versata vada ad incidere sulla pensione futura. Anche se per farlo occorrerà trovare 10 miliardi di euro. Stessa cosa dicasi per le aliquote Irpef variate. Anche se le due misure potrebbero essere rimodulate e da questo punto di vista è ancora tutto da chiarire.
A sparire sarà invece il bonus mamme in busta paga: questo sgravio abbatte totalmente l’aliquota a carico della lavoratrice fino a 3000 euro l’anno. Scomparirà però solo parte della misura ovvero quella rivolta alle lavoratrici con due figli di cui uno almeno di età inferiore ai 10 anni, che terminerà il 31 dicembre 2024. Non è chiaro infatti se l’esecutivo riuscirà a rinnovare questo sgravio anche per il 2025 e ad oggi è più probabile che esso venga a sparire. Mentre la parte per le lavoratrici con almeno tre figli non dovrebbe essere toccata.
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