Una nuova truffa rischia di compromettere tutto a causa dell’intelligenza artificiale. La novità tecnologica è al centro di numerose polemiche.
Fare attenzione è fondamentale, il conto rischia di essere svuotato in pochi attimi. Una denuncia è arrivata da un prete, in Italia, riscontrando per l’ennesima volta una telefonata molesta da parte di un call center. Toni minacciosi, da parte degli operatori, poi la decisione dell’uomo di rivolgersi alle forze dell’ordine. Il protagonista è un uomo di fede che ha scelto di denunciare l’accaduto facendo smascherare una rete di criminali attiva in diverse zone d’Italia (e anche all’estero).
L’ennesima telefonata ha permesso di scoprire un gruppo di criminali attivi fra Campania, Sicilia, Veneto e con ramificazioni anche oltre i confini nazionali. La situazione era diventata insostenibile, da qui l’esigenza di dare vita all’operazione in codice dal nome “Energy Switch”. Basta l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per mandare in tilt un intero sistema, senza dimenticare le conseguenze per cittadine e cittadini.
Un prete di Milano ha denunciato il modus operandi di un call center e delle telefonate moleste ricevute. L’operazione “Energy Switch” ha permesso di scoprire come l’azione criminale ruotasse intorno alle bollette di luce e gas. E proprio la maxi truffa avrebbe fruttato qualcosa come 9 milioni di euro soltanto da gennaio a marzo 2023. Le vittime sarebbero oltre mille, tutte contattate e accusate di non aver pagato quanto pattuito in precedenza.
Non ci sarebbe però alcun contratto, ma l’intelligenza artificiale è riuscita a far credere loro esattamente il contrario. L’uso di algoritmi e qualche click sarebbero bastati per far cadere i malcapitati nella trappola truffaldina. I cyber-criminali hanno estrapolato una conversazione con la voce reale, manipolando le registrazioni e creando un servizio di fornitura domestica accettato tramite telefonata. I malviventi hanno truffato anche una donna di 87 anni, signora da poco rientrata in seguito ad un periodo di degenza in ospedale.
Per risolvere la questione sono state effettuate 35 perquisizioni, alcune delle quali in Albania, nonché un paio in alcune società di energia della provincia di Padova. Coinvolte nell’operazione anche dodici call center, 21 persone coinvolte (fra dipendenti, amministratori e commercialisti). E proprio all’interno di un call center sarebbero emerse le copie dei contratti ottenuti in maniera fraudolenta, con tanto di registrazioni vocali. Senza dimenticare gli elenchi enormi, tutti contenenti altre utenze da contattare e truffare.
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