In pensione con soli 20 anni di contributi e da giovani: questa è una novità che molti non stanno sfruttando

Qual è la procedura da seguire per andare in pensione da giovani e avendo versato solo 20 anni di contributi? Facciamo chiarezza

Di requisiti per andare in pensione, piena o anticipata, si parla spesso ed è importante tenersi aggiornati in virtù del fatto che i vari governi che si susseguono stabiliscono requisiti che possono mutare, lievemente o radicalmente di anno in anno. Ciò nonostante vi sono alcune regole che i contribuenti non conoscono e che, dunque, non sanno di avere la possibilità di utilizzare per poter andare in pensione prima del tempo.

Pensione anticipata con 20 anni di contributi: come fare
Come richiedere la pensione molto prima dei 67 anni: i requisiti (ilciriaco.it)

Oppure che si sono visti respingere la domanda di pensionamento anticipato senza sapere che, ripresentandola l’anno successivo, potrebbe essere accolta. E in tale contesto esiste un percorso preferenziale che consente, avendo versato almeno 20 anni di contributi, di anticipare di alcuni anni l’accesso al mondo della pensione. Scopriamo di cosa si tratta.

Pensioni anticipate con 20 anni di contributi: come sfruttarle

Un esempio pratico è rappresentato da coloro che si sono visti respingere dall’Inps la domanda di pensione a 64 anni e con 20 di contributi. Questo trattamento anticipato infatti, prevede anche altri due requisiti che occorre rispettare: ovvero aver versato il primo contributo non prima del 1° gennaio 1996 e soprattutto che l’importo della pensione risulti non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Questo almeno nel 2023, in quanto per l’anno in corso l’ultimo requisito ha subito delle variazioni.

Trattamento anticipato 64 o 65 anni. Attenzione all'importo della pensione
Pensioni anticipate a 65 anni: come sfruttare l’uscita preferenziale (ilciriaco.it)

Non raggiungere i 1.409,16 euro al mese ha comportato per molti contribuenti il rifiuto della domanda di pensione fatta nel 2023 a 64 anni portandoli a pensare di dover attendere fino a 67 anni. Non è così: infatti per il 2024, come dicevamo, le regole relative all’importo del trattamento pensionistico sono state modificate risultando più vantaggiose per una particolare categoria.

Da una parte l’importo minimo è stato infatti incrementato portandolo a non meno di tre volte il valore dell’assegno sociale (1.603,23 euro al mese) che peraltro è aumentato rispetto al 2023 per via del meccanismo di perequazione annuale. È però rimasto invariato a 2,8 volte nel caso delle mamme lavoratrici. Ma il trattamento anticipato contributivo risulta ora maggiormente accessibile per le donne con almeno due figli dato che in questo caso la soglia scende a 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale. Vale a dire una pensione che dovrà risultare non inferiore a 1.389,47 euro.

Questo consentirà a molte lavoratrici madri , anche qualora nel 2023 la domanda sia stata rigettata, di vedersela venire approvata nel 2024, a 65 anni di età. E beneficiando di un migliore coefficiente di trasformazione associato al montante contributivo. 

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