Si deve agire con cautela quando si è destinatari dell’eredità di un defunto, ci sono situazioni in cui si può perdere tutto.
Scoprire di essere destinatari di un’eredità può essere importante, non solo perché quanto ci sarà destinato può permettere di ricevere qualcosa di ingente e che potrebbe cambiare i nostri piani per il futuro. Questo modo di agire vale evidentemente soprattutto se riguarda una casa o una somma davvero elevata, specie se si tratta di qualcosa di inaspettato.
Allo stesso tempo, però, questo può essere un segno che un parente si è ricordato di noi e ha voluto manifestare l’affetto che provava quando era in vita in questo modo. Essere indicati nel testamento di un defunto è quindi il primo passo, ma ci sono anche altre situazioni cruciali da tenere presenti se non si vuole incorrere in inconvenienti a cui in molti potrebbero non avere pensato.
Devi ricevere un’eredità? Occhio a quello che fai
Attraverso l’eredità di un defunto si punta a fare in modo che i suoi beni siano distribuiti in modo equo tra i suoi eredi. Questo può avvenire attraverso un testamento, scritto personalmente quando era ancora in vita, o secondo una successione legittima, che scatta qualora non ci sia un testamento. In questo caso a beneficiare della situazione non possono che essere i parenti più stretti, coniuge e figli se ci sono, in alternativa genitori, fratelli e sorelle.
Si deve però tenere presente la necessità di effettuare un atto di accettazione, secondo l’articolo 459 del Codice Civile, il cui effetto parte al momento dell’apertura della successione, ovvero alla morte del de cuius. Non è detto che tutto possa avvenire in modo così semplice, ci sono infatti situazioni in cui possono verificarsi una serie di problemi a cui pochi potrebbero avere pensato. Basti pensare, ad esempio, a quando si scopre che la persona scomparsa aveva dei debiti, in questi casi è necessario prendersene carico?
Non sono pochi i casi di persone che si ritrovano infatti a scoprire solo alla morte che il marito o la moglie aveva problemi economici, per questo non può che essere necessario sapere come muoversi se si dovesse ricevere un sollecito. A livello normativo tutte le obbligazioni civili del defunto vengono trasmesse agli eredi, ognuno deve pagare la sua quota in maniera proporzionale.
Ci sono però delle obbligazioni civili che non ricadono in chi ha ricevuto l’eredità, è il caso specifico di multe stradali, sanzioni penali, sanzioni tributarie conseguenti a omessi versamenti delle imposte o altre irregolarità, debiti di gioco, debiti alimentari e di mantenimento nei confronti di figli ed ex coniuge, sanzioni amministrative come, ad esempio, quelle per l’omesso pagamento del pedaggio o il protesto degli assegni.
Se ci sono invece debiti di altro tipo, questi devono essere saldati dagli eredi. Si può evitare di farlo solo se si decide di rinunciare all’eredità, operazione che non scatta però in automatico ma davanti a un notaio o al cancelliere del Tribunale. Optare per questa soluzione non porta comunque alla perdita della pensione di reversibilità, né degli ultimi stipendi o del TFR a cui ha diritto la persona scomparsa, o i benefici legati a un’assicurazione sulla vita.