Le società cambiano. E se un tempo erano i genitori a sostenere i figli economicamente, oggi assistiamo all’esatto opposto
Storicamente, sono sempre stati i genitori a fornire supporto economico ai figli, almeno fino al momento in cui questi non avessero trovato un impiego. E, insieme ai genitori, anche i nonni hanno avuto, nei decenni, una funzione quasi di welfare nella nostra società. Ora, però, qualcosa sta cambiando e sono proprio i figli, spesso, a dare aiuto economico ai genitori. Un atto nobile e doveroso che oggi è arricchito da un bonus per loro.
In generale, dobbiamo dire che ogni aiuto e contributo economico, di questi tempi, è sempre una buona notizia. Il nostro Paese vive, ancora, una crisi finanziaria importante con un’inflazione galoppante che ha eroso e sta erodendo il potere d’acquisto di quasi ogni cittadino. Anche quello dei nostri genitori che, invece, nella società italiana, hanno sempre rappresentato un perno e un cardine per il mantenimento delle famiglie.
Oggi, però, l’evoluzione del mercato del lavoro (anche se forse si dovrebbe parlare di involuzione) ha portato a cambiamenti epocali in cui spesso sono i figli a dover accudire, in tutti i sensi, i propri genitori. La misura di cui vi parliamo oggi, allora, è rivolta proprio a loro. E sappiate che sono tantissime le famiglie che, al giorno d’oggi, in Italia, si trovano in questo tipo di situazione.
Sul punto, dunque, il modello 730 e la dichiarazione dei redditi rappresentano un valido supporto per i figli che sostengono economicamente i genitori, offrendo loro la possibilità di ridurre il carico fiscale e ottenere benefici concreti. Vediamo insieme come fare.
Un aiuto per i figli che vivono ancora con i genitori
Quando un genitore non percepisce reddito o ha redditi molto bassi, può diventare fiscalmente a carico del figlio lavoratore. Questo status permette al figlio di beneficiare di specifiche detrazioni fiscali ai fini dell’IRPEF, riducendo così il carico fiscale complessivo. La normativa italiana prevede detrazioni “forfettarie” e su spese sostenute per i familiari a carico, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti reddituali. Per essere considerati fiscalmente a carico, i familiari devono avere un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili e 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, per i figli di età non superiore a 24 anni.
La cosa interessante è che possono essere considerati a carico di un contribuente, anche in assenza di convivenza sia il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, sia i figli, inclusi quelli adottivi, affidati o affiliati, indipendentemente dall’età, dallo status di studente o tirocinante. Dal 1° marzo 2022, la detrazione fiscale per i figli fino a 21 anni è stata sostituita dall’assegno unico INPS.
Se un genitore non lavora o percepisce un reddito non superiore a 2.840,51 euro, può essere fiscalmente a carico del figlio lavoratore. Questo consente al figlio di beneficiare delle detrazioni nella propria dichiarazione dei redditi, riducendo l’IRPEF dovuta o addirittura ottenendo un rimborso. La convivenza tra genitore e figlio è un requisito essenziale per usufruire di queste agevolazioni.