Sono arrivate tutte le novità in merito al bonus colonnine domestiche: come richiederlo, i requisiti e gli importi.
Era molto atteso ed ora è tutto ufficiale. Stiamo parlando del bonus colonnine domestiche, un incentivo finalizzato a sostenere coloro che decidono di installare, sia su edifici privati che nei condomini, le ormai note colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. E che consentirà di risparmiare un ingente quantitativo di denaro, rimborsato sotto forma di agevolazione economica.
L’agevolazione è stata regolamentata da un apposito Decreto Mimit del 12 giugno mediante il quale vengono stabilite tutte le modalità operative per richiedere il bonus, dai requisiti agli importi, legato all’utilizzo domestico di tali colonnine. Attuando quanto previsto in precedenza dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del mese di agosto 2022. Scopriamo dunque quali sono le novità.
La misura gode di una copertura di risorse finanziarie che verranno erogate fino al loro esaurimento: si tratta di 20 milioni di euro per l’anno 2024, ed è questo dunque il limite massimo complessivo di spesa entro il quale il Ministero potrà concedere ai vari soggetti richiedenti il contributo legato all’installazione delle colonnine. A regolamentare tale erogazione ci pensa l’articolo 4 comma 1 dell’ultimo Decreto che va a specificare sia quali sono le spese ammissibili che la percentuale di copertura dei costi sostenuti.
Partendo dal secondo punto, l’agevolazione copre l’80% del prezzo di acquisto e posa delle colonnine per ogni persona fisica richiedente e nel limite massimo di 1500 euro. Inoltre in caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali il limite aumenta arrivando a 8000 euro. In questo caso occorre fare riferimento agli articoli 1117 e 1117- bis del codice civile. Passando invece alle spese ammissibili, sono quelle sostenute da inizio gennaio a fine dicembre 2024 dai soggetti beneficiari sia per l’acquisto dell’infrastruttura di ricarica che per la sua installazione a regola d’arte.
Le spese di posa in opera possono includere anche gli impianti elettrici, le eventuali opere edili connesse, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Ma nel bonus rientrano anche le spese di progettazione, di direzione lavori, per la sicurezza e per il collaudo. E ancora i costi per connettersi alla rete elettrica mediante attivazione di un nuovo point of delivery. Importante è infine segnalare che il bonus verrà concesso previa procedura a sportello: occorrerà attendere un avviso contenente le relative date di apertura e chiusura.
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