È molto importante sapere come effettuare il calcolo Tari e capire se vi sono errori. Ecco qual è la procedura da seguire
Non solo Imu. Il mese di giugno è caratterizzato, per gran parte dei comuni italiani, dalla scadenza del pagamento dell’acconto Tari, l’imposta legata alla gestione dei rifiuti e correlata alle abitazioni, ai fabbricati o a molti terreni di proprietà. Tutti, salvo specifiche eccezioni e, dunque, in numero superiore rispetto a chi deve versare l’Imu, sono tenuti a pagare questa tassa per non incorrere in sanzioni che, con il passare del tempo, potrebbero aggravarsi.
Solitamente si riceve dal proprio comune una missiva contenente gli importi della Tari pre determinati. Ma come possiamo essere sicuri che i calcoli siano esatti e che, dunque, non siano presenti errori? A tal proposito è essenziale conoscere la procedura per effettuare il calcolo Tari 2024, sulla base dei parametri e dei criteri che devono essere adottati per la determinazione della propria tariffa. Scopriamo come effettuarla.
Sono diversi gli elementi che entrano in gioco nel calcolo dell’importo da versare annualmente. Si tratta, nello specifico, di due diverse componenti. Se infatti a gestire il pagamento della Tari è il comune, i criteri tengono conto di una legge statale, la numero 147 del 2013 mentre solo la seconda componente viene stabilita a livello comunale. Il principio della legge 147, presente nell’articolo 1 comma 654, prevede che dovrà essere sempre assicurata la copertura totale dei costi di investimento nonché di esercizio riguardanti il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Nell’ambito della predisposizione del piano delle tariffe però entra in gioco, allo scopo di coordinare gli enti ed emanare i regolamenti di adozione delle tariffe, anche Arera. I Comuni dal canto loro devono adottare entro il 31 luglio apposita delibera e hanno la possibilità di stabilire uno specifico piano di agevolazioni rivolto ai nuclei familiari in difficoltà. Per quanto riguarda gli elementi dei quali si tiene conto per il calcolo troviamo la superficie in metri quadri e i dati catastali.
Ma anche la composizione del nucleo familiare, il periodo di riferimento, la quota provinciale 5%, la quota fissa (legata ai costi fissi del servizio di igiene urbana) e la quota variabile (legata a servizi quali le operazioni di raccolta, di trattamento, di riciclo e di smaltimento dei rifiuti). Il calcolo delle due quote avviene, rispettivamente, sulla base di un coefficiente riguardante la potenziale produzione di rifiuti legata alle tipologie di attività per unità di superficie. E al coefficiente riguardante la produzione media presuntiva, il tutto sulla base delle categorie indicate su un’apposita tabella.
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