Mancano pochi giorni al pagamento della prima tranche dell’Imu, ma cosa deve fare chi ha immobili senza utenze allacciate?
Come tutti sanno ogni anno una delle imposte che devono essere obbligatoriamente pagate è l’Imu. Esclusa la prima casa, (con la sola eccezione delle abitazioni inserite nella categoria di lusso) i proprietari di seconde e terze case, di fabbricati e di terreni agricoli o edificabili sono tenuti ad effettuare il versamento di questa tassa gestita dai comuni sulla base dell’aliquota definita anno dopo anno.
Ci troviamo, dunque, nel periodo relativo alla scadenza per il pagamento della prima tranche dell’Imposta Municipale Propria quest’anno fissata al 17 giugno (solitamente è il 16 che nel 2024 cade di domenica). E i quesiti a tal proposito sono molteplici: ci si domanda ad esempio se nel caso in cui non siano ancora state allacciate le utenze di un immobile la tassa vada pagata o meno.
Nello specifico la domanda se la pongono quei proprietari che non solo non vivono nell’immobile ma che dispongono di un’abitazione che non è considerata abitabile poiché priva delle utenze primarie come l’acqua, la luce o il gas che non risultano allacciate. Partiamo dal presupposto che tutte le persone che detengono la proprietà di un immobile sono tenuti al versamento dell’Imposta Municipale Propria: questo comprende non solo i proprietari ma anche i comodatari o gli usufruttuari. Pertanto sulle seconde case e con le sole rare eccezioni che la legge prevede o che sono previste da specifiche delibere comunali (che stabiliscono eventuali esenzioni oppure riduzioni), l’imposta andrà sempre pagata.
Tornando al quesito di cui sopra, restano comunque dubbi e domande poiché l’abitazione in questione è considerata non abitabile e quindi potrebbe non essere soggetta ad Imu. Premesso che l’Imu va comunque pagato, l’articolo 13 comma 3 del Decreto Legge 201 del 2011 prevede, in caso di fabbricati dichiarati inagibili e inabitabili e limitatamente al periodo dell’anno in cui tali condizioni sussistono, una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu.
Il tutto previa presentazione di autocertificazione presso il comune. Di fatto però, e sono molti comuni a specificarlo sul proprio sito istituzionale, il mancato allacciamento delle utenze domestiche oppure l’inutilizzo dell’abitazione non costituisce un vero e proprio motivo di inabitabilità o di inagibilità. Pertanto non consente di usufruire della detrazione.
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