Vuoi andare in ferie adesso? Fai molta attenzione a questa data: potresti perdere tutto il denaro poiché il datore non le paga.
Molte persone stanno già pensando di andare in ferie. Può essere un ottimo momento per farlo, in quanto l’estate è già arrivata per l’appunto. Lo stiamo vedendo per le alte temperature e gli insetti, sintomi inequivocabili di una estate torrida. Prendersi un bel periodo di vacanza, quindi, non può che essere l’ideale. E si sta tranquilli dal momento che le ferie vengono pagate dal datore di lavoro.
Però non tutto è rose e fiori come si pensa. Infatti, se si prendono le ferie in una specifica data, c’è il rischio che il datore di lavoro non le paghi. Parliamo di una situazione difficile da affrontare e che coinvolge tutti quanti noi, per cui è importante fare attenzione a questo aspetto. In quali circostanze non vengono pagate le ferie, e come si può porre rimedio alla situazione?
Noi sappiamo che il diritto alle ferie è sancito da una specifica normativa. Viene concesso ad ogni singolo lavoratore pubblico e privato, in quanto è previsto dal contratto stipulato con una società. Quindi è una legge molto importante che deve essere rispettata. Si parla di quattro settimane di ferie retribuite all’anno, le quali vanno riscattate come da norma. Ma è anche vero che ci siano delle regole da rispettare.
Il periodo feriale di settimane può essere goduto nel corso dell’anno di maturazione, seppur conceda solo 2 settimane al massimo. L’anno successivo, invece, si possono utilizzare le restanti 2 settimane come da norma. Inoltre non è possibile sostituire questa legge con l’indennità sostitutiva di ferie non godute, a parte in casi specifici. E se le ferie non vengono usate in tempo, queste “scadono” e diventano del tutto inutilizzabili.
Nell’anno corrente si ha tempo fino al 30 giugno 2024, altrimenti non potranno essere pagate. E dato che sarebbe uno spreco lasciarle inutilizzate, il consiglio migliore è quello di sfruttarle. Resta chiara la legge su un aspetto, cioè che il datore di lavoro non può rifiutarsi di pagarle. A quel punto ci si può rivolgere all’Autorità Giudiziaria per chiedere una sanzione amministrativa e il risarcimento dei danni. Il consiglio è quello di rivolgersi a un Caf o ad un esperto di leggi che riguardano il lavoro.
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