In arrivo un aumento degli stipendi che interesserà i dipendenti del settore pubblico. Ecco tutti gli importi.
Settore pubblico o privato? Il quesito è da sempre uno dei dubbi esistenziali che divide la classe lavoratrice odierna. In particolare, le discussioni riguardano principalmente gli stipendi e le pensioni percepite dai dipendenti pubblici rispetto alle remunerazioni riservate ai dipendenti del settore privato. Parallelamente alla diatriba, le recenti indagini condotte hanno fotografato una situazione non del tutto in equilibrio.
Secondo l’Aran, l’autorità governativa che si occupa di contrattare con i sindacati della Pubblica Amministrazione, le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono nettamente cresciute negli ultimi anni. I dati raccolti mostrano come lo stipendio medio del settore pubblico, risulti leggermente più alto del suo equivalente nel settore privato.
Negli ultimi mesi, inoltre, gli aumenti degli stipendi hanno interessato soprattutto i dipendenti del settore pubblico, tralasciando i lavoratori del settore privato. La situazione descritta dall’Aran, mostra una remunerazione del pubblico a lungo termine maggiore rispetto al settore privato, dove i picchi in positivo, possono risultare altalenanti e più facilmente a rischio.
Per i dipendenti del settore pubblico, si preannuncia una nuova stagione di aumenti nello stipendio e di nuove agevolazioni. Secondo quanto descritto dalle analisi condotte dall’INPS, nel 2024 le pensioni dei dipendenti pubblici sono in aumento del + 0,9% rispetto all’anno precedente, così come gli assegni degli importi percepiti. A gennaio 2024, le pensioni dei dipendenti pubblici hanno raggiunto quota 3.137.572 per un importo complessivo annuo di 90.129 milioni di euro, l’8,2% in più.
Le pensioni più remunerative sono quelle di anzianità o le anticipate, che registrano il 44,2%, per un importo complessivo di 1.957,2 milioni di euro. Nella lista, seguono le pensioni ai superstiti e le pensioni di vecchiaia, che riguardano il 22,1% del totale e il 25,8% in termini di importo. Il rapporto dell’INPS sottolinea come il 59,7% del totale dei trattamenti pensionistici, sia erogato a donne, a differenza del 40,3% rivolto agli ex lavoratori uomini.
Il maggior numero di trattamenti pensionistici è concentrato nelle regioni settentrionali italiane, dove risiede la maggior parte dei cittadini che ricevono il 41% del totale pensionistico nazionale. A questi dati, si aggiungono le pensioni pubbliche erogate ai cittadini risiedenti nelle regioni del Sud e delle isole. Il restante 22,3% degli assegni erogati dall’INPS, invece, è riservato agli ex lavoratori che risiedono nelle regioni del Centro Italia.
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