Sopravvivere al tumore al colon retto non è impossibile, ma è necessario prestare attenzione ai primi sintomi.
Il cancro è una patologia che fa ancora oggi notevole paura, nonostante i progressi fatti dalla ricerca scientifica. Un’attenzione particolare al proprio stile di vita, a partire da quello che si mangia, può essere determinante per ridurre le possibilità di ammalarsi, ma lo è altrettanto non sottovalutare eventuali segnali che ci manda il nostro corpo, così a parlarne in modo tempestivo al medico.
Tra le neoplasie più diffuse c’è certamente il tumore al colon retto, che colpisce i tessuti del colon (la parte più lunga dell’intestino crasso) o del retto (la parte dell’intestino crasso più vicina all’ano). Si tratta di due organi importanti perché fanno parte dell’intestino, l’organo che assorbe le sostanze nutritive assunte con il cibo. In genere è raro che possa comparire prima dei 40 anni, mentre può essere più frequente tra i 60 e i 75 anni, con un’incidenza che varia di poco tra uomini e donne.
Occhio ai primi sintomi del tumore al colon retto. guarire è possibile
Essere in allerta se si notano alcuni sintomi che possono ricondurre al cancro è importante se si vogliono aumentare le possibilità di guarigione se questo è identificato, pur evitando di allarmarsi troppo quando non è necessario. Ci sono però alcuni segnali che possono subito rimandare alla malattia e di cui sarebbe bene parlare al medico se non si notano motivazioni specifiche che possono averli causati.
Il tumore al colon retto è tra i più temuti, per questo non si dovrebbe trascurare un calo ponderale del peso, non ritenuto “normale” se non si è a dieta, oltre ad anemizzazione e proctorragia o perdita di sangue tra le feci, che può portare il paziente a sentirsi stanco e spossato. In alcuni casi però possono verificarsi delle situazioni che possono fare pensare a un’influenza ma che sono invece da ricondurre a questa neoplasia, ovvero stitichezza o diarrea. Se non ci sono stati cambiamenti nelle abitudini alimentari e il quadro clinico persiste per qualche giorno è bene parlarne con il proprio medico di base. A quel punto sarà lui a valutare se siano necessari accertamenti.
Il tumore al colon retto, almeno nelle fasi iniziali, può essere addirittura asintomatico, per questo lo screening precoce e la prevenzione diventano cruciali. Usare questa pratica può consentire di asportare gli adenomi prima che diventino tumore, riducendo il numero di malati, oltre a poterlo diagnosticare prima che possa diventare un tumore.
Lo screening prevede due diversi strumenti, ovvero un esame del sangue occulto fecale da eseguire ogni due anni, oltre a sigmoidoscopia/colonscopia. Per i tumori allo staio I-II in genere si opta per la chirurgia resettiva, generalmente per via laparoscopica (più raramente laparotomica), solo se la situazione è ormai avanzata possono essere necessarie chemioterapia e radioterapia prima della chirurgia.
Non può che essere fondamentale anche conoscere quali possono essere i fattori di rischio che possono accrescere le possibilità di ammalarsi. Tra questi ci sono dei comportamenti che fanno parte di uno stile di vita non idoneo e che andrebbero ridotti al minimo, quali consumo di alcolici in eccesso, stile di vita sedentario e dieta inadeguata, ricca di carni rosse, carboidrati e lipidi e fumo di sigaretta. Non dovrebbero mai mancare alimenti nobili come frutta, verdura e legumi.