Molti disoccupati possono avere un bonus fino a mille euro: per ottenerlo è importante il numero delle giornate lavorate
Gli italiani, da qualche anno a questa parte, non stanno vivendo un periodo molto facile dal punto di vista sociale ed economico. Subito dopo la pandemia da Covid – 19, infatti, le tasche degli italiani sono state messi a dura prova dall’inflazione e quindi dal conseguente aumento prezzo delle materie prime.
In questo difficile quadro socio – economico, molti italiani hanno trovato difficoltà ad arrivare a fine mese o, nei casi peggiori hanno perso il lavoro. I vari governi che si sono succeduti non hanno lasciato da soli gli italiani, promuovendo una serie di incentivi e bonus. Uno di questi è il bonus disoccupati.
Il Bonus SaR, o Sostegno al Reddito, è una misura di sostegno economico a favore dei lavoratori disoccupati che hanno avuto un contratto di lavoro in somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato, anche in apprendistato. L’importo del bonus varia da un minimo di 780 euro a un massimo di 1.000 euro al mese, a seconda dei casi.
Il Bonus SaR spetta ai lavoratori disoccupati che si trovano in una delle seguenti tre condizioni: disoccupati da almeno 45 giorni e con almeno 110 giorni di lavoro (o 440 ore) negli ultimi 12 mesi; disoccupati da almeno 45 giorni e che hanno concluso la procedura MOL (Mancanza di Occasioni di Lavoro) negli ultimi 12 mesi. Ancora spetta ai disoccupati da almeno 45 giorni e con almeno 90 giorni di lavoro (o 360 ore) negli ultimi 12 mesi.
La domanda per il Bonus SaR deve essere presentata online tramite il portale web di Formatemp (FTWeb). È possibile presentare la domanda da soli o con l’aiuto di sportelli sindacali di settore, Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp. La domanda può essere presentata a partire da 60 giorni dopo aver maturato i 45 giorni di disoccupazione. Il termine per presentare la domanda è di 68 giorni.
Per presentare la domanda è necessario avere a disposizione il documento d’identità valido;
codice fiscale; copia delle buste paga rilasciate dall’Agenzia per il Lavoro (compresa quella di cessazione); estratto conto previdenziale emesso dall’Inps almeno 105 giorni dopo l’ultimo giorno di lavoro. Ancora, bisogna avere eventuali certificati di malattia, infortunio o maternità; documento con l’IBAN e la titolarità del conto corrente bancario o postale del richiedente la prestazione e modulo di domanda scaricato da FTWeb, compilato e firmato.
Per calcolare le giornate lavorate utili ai fini del Bonus SaR, si fa riferimento a quanto risulta dalle buste paga. Ad esempio, se la busta paga riporta “gg. retribuiti 23, gg. lavorati 21, gg. INPS 26”, si farà riferimento al numero più alto, in questo caso 26. Lo stesso vale per le ore in caso di part-time o contratti con MOG.
Se la domanda viene respinta, è possibile presentare ricorso entro 60 giorni dalla data di comunicazione dell’esito negativo. Ricordiamo, infine, che il Bonus SaR può essere percepito più volte. Tuttavia, i giorni già conteggiati per una precedente domanda non possono rientrare nelle successive. Inoltre, dopo aver maturato il requisito dei 45 giorni di disoccupazione, il richiedente può sottoscrivere un nuovo contratto di lavoro senza perdere il diritto alla prestazione.
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