La legge prevede, in alcuni casi, lo sconto sull’IMU del 50%. Com’è possibile, allora, usufruire di un ulteriore 20%?
Il pagamento dell’IMU è uno di quelli da cui non si può scappare. Questa imposta comunale sugli immobili è una delle più critiche per gli italiani che, infatti, sono sempre alla ricerca di metodi per potere ottenere sconti e detrazioni. E, questa volta, la ricerca sembra non essere vana, dato che registriamo la possibilità di ricevere uno sconto addirittura fino al 70%. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Com’è noto, la legge di bilancio 2020, al comma 747, stabilisce sconti del 50% per specifiche categorie di immobili, offrendo un importante supporto economico a diversi contribuenti. Ma, allora, com’è possibile poter usufruire di un ulteriore 20% e arrivare, quindi, a un consistente 70% di sconto?
I passaggi chiave per ottenere un ulteriore sconto sconto del 20% sono, tra gli altri, quelli di consultare la delibera IMU del proprio comune e fornire al comune un’autorizzazione permanente per l’addebito diretto del pagamento dell’IMU su conto corrente bancario o postale.
È possibile combinare lo sconto del 50% previsto dalla legge con l’ulteriore sconto fino al 20% offerto dal comune per l’addebito diretto. Vediamo chi può usufruire di questo ulteriore incentivo.
Gli edifici ufficialmente riconosciuti come di valore storico o artistico possono usufruire di una riduzione del 50% sull’IMU. Si tratta, evidentemente, di una misura che vuole valorizzare il patrimonio culturale e architettonico che, in Italia, è enorme. L’obiettivo è quello di non “punire” i proprietari di tali immobili con un grande peso fiscale. Sconto del 50% anche per gli edifici che non possono essere utilizzati a causa di gravi problemi strutturali. Ovviamente, la condizione di inagibilità (e la circostanze che gli stessi non siano abitati) va certificata.
Quando un immobile viene dato in comodato gratuito dai genitori ai figli (o viceversa) e viene utilizzato come abitazione principale, è possibile ottenere uno sconto del 50%. Per beneficiare di questa agevolazione, il contratto di comodato deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Inoltre, il comodante deve possedere solo un’abitazione in Italia e risiedere nello stesso comune dell’immobile concesso in comodato, che non deve appartenere alle categorie catastali A/1, A/8 o A/9. Inoltre, i pensionati che risiedono all’estero e possiedono un immobile a uso abitativo in Italia, non locato o concesso in comodato d’uso, possono beneficiare di uno sconto del 50%.
Oltre alle agevolazioni previste dalla legge, i comuni italiani possono offrire ulteriori sconti sull’IMU. E veniamo, quindi, alla possibilità di ottenere un ulteriore ribasso del 20% sull’importo totale. Possono averlo – in base all’articolo 118-ter del Decreto Rilancio – coloro i quali scelgono di pagare l’IMU tramite addebito diretto in conto corrente.
Per beneficiare di questa riduzione, il comune di ubicazione dell’immobile deve aver deliberato in tal senso e il contribuente deve autorizzare il comune all’addebito diretto. È importante che l’autorizzazione sia permanente.
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