Attenzione a quello che scrivete su WhatsApp quando le discussioni si fanno accese: gli insulti potrebbero costarvi una querela.
Il modo in cui è strutturato WhatsApp e soprattutto il fatto che i gruppi sono solitamente composti da persone che si conoscono bene e con cui dunque si ha una certa confidenza, porta molti utenti ad avere un atteggiamento differente rispetto a quello tenuto in qualsiasi altro contesto pubblico.
Sì perché quando alla chat partecipano decine di persone, ciò che viene scritto – sebbene dovrebbe sempre essere tutelato dalla privacy al di fuori del gruppo in cui sono inserite quelle comunicazioni – non è più una questione privata tra due persone, bensì qualcosa di condiviso con un gruppo sociale.
Per quanta confidenza si possa avere con i membri del gruppo in questione, dunque, condividere informazioni personali o deridere bonariamente qualcuno può essere percepito dal diretto interessato come un atteggiamento lesivo della dignità, peggio ancora se durante una discussione accesa si va oltre il limite del lecito, scrivendo parole che hanno l’intento di offendere.
Sicuramente in passato vi sarà capitato di discutere animatamente con qualcuno e di aver trasceso il limite in preda alla foga della discussione, un qualcosa che per come è strutturato WhatsApp (ovvero un luogo di dialogo aperto ma conviviale) potrebbe capitare anche durante una discussione in chat.
Sicuramente in un gruppo molto stretto, di amici storici, l’errore verrà percepito come tale e potrebbero bastare delle scuse per chiudere una volta per tutte la questione, ma cosa succede se l’errore si verifica con qualcuno che si conosce appena? Cosa succede se le tue parole risultano offensive? Quali sono i rischi?
Attenzione a quello che scrivete su WhatsApp: quando si rischia la denuncia per diffamazione
Chiaramente è difficile che all’interno di un gruppo in cui si ha poca confidenza – magari un gruppo di lavoro – si vada oltre il seminato. All’interno di un gruppo composto solo da amici, invece, la possibilità che si scriva qualcosa che risulti lesivo della dignità è più alto, anche nel caso in cui l’intento sia in realtà quello di prendere in giro in maniera giocosa l’altra persona.
Cosa si rischia dunque se si scrive qualcosa che risulta lesivo della dignità di qualcuno su WhatsApp? La risposta è: dipende dal contesto. La persona che riceve l’offesa, infatti, può chiedere un risarcimento per ingiuria o per diffamazione in base al contesto in cui l’offesa viene scritta.
Qualora si venga insultati all’interno di una chat privata o in un gruppo mentre si è online, la persona che viene offesa può chiedere semplicemente un risarcimento per ingiuria agendo per via civile. Diverso è il discorso se le frasi offensive vengono scritte all’interno di un gruppo composto da almeno altre 2 persone del quale la persona offesa non fa parte o se le parole ingiuriose sono state scritte quando la persona in questione non era collegata. In questo secondo caso, infatti, ci sono gli estremi per fare una denuncia per diffamazione.
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