La Tari è un’imposta da pagare annualmente ma quando è possibile ottenere un ‘voucher’ con il 30% di sconto? I casi da conoscere e considerare
Non è possibile, salvo specifiche e limitate eccezioni, sottrarsi al pagamento della Tari, l’imposta annuale a copertura della gestione dei rifiuti, dalla loro raccolta porta a porta fino allo smaltimento. Ciò nonostante vi sono casistiche che consentono di ottenere un ‘voucher Tari’ ovvero un importante sconto sull’importo finale stabilita dal comune sul quale l’immobile, il fabbricato o il terreno insorgono.
Prima di entrare nel merito è importante sottolineare che questa tassa non è collegata alla produzione di rifiuti quanto al solo fatto di possedere un immobile (o altro) che potrebbe potenzialmente generarne. Dunque anche molti immobili vuoti o parzialmente abitati sono inclusi. Vediamo però quando è possibile godere dell’importante sconto.
Tassa rifiuti, quando si può ottenere un voucher Tari
Con voucher Tari si fa riferimento ad uno sconto del 30%, che va ad abbattere l’importo deliberato dai Comuni. Ricordiamo infatti che la tassa rifiuti è un’imposta comunale e che può annualmente essere suscettibile di variazioni sulla base di quanto stabilito nel corso dei rispettivi consigli comunali. Non di rado dunque ci si potrebbe trovare, a parità di metri quadri, importi più elevati rispetto a quelli versati l’anno precedente ma vi sono anche casi nei quali le amministrazioni riescono ad abbassare tali importi.
E per quanto riguarda gli sconti? In questo caso si fa seguito alla decisione di una Commissione Tributaria che ha stabilito l’illegittimità dell’importo della Tari fatto pagare al non residente equiparandolo a quello versato da un residente. Si fa cioè riferimento a coloro che detengono una seconda casa che utilizzano solo per periodi di tempo limitati come ad esempio le vacanze estive o invernali. Partendo dall’assunto che la Tari è dovuta anche sulla seconda casa essendo atta a produrre rifiuti, ciò che è stato contestato è per l’appunto l’equiparazione delle somme.
In questi casi, la decisione arriva da Massa Carrara, si potrà invece godere di uno sconto del 30%, a patto che l’abitazione sia usata solo per brevi periodi dell’anno. La richiesta di sconto andrà effettuata al Comune dimostrando che nell’appartamento non ci vive nessuno. Come fare? Lo stabilisce la sentenza numero 182/1/17 nel quale viene specificato che, sulla base della quantità di rifiuti prodotti, il comune non potrà calcolare l’imposta nel medesimo modo previsto per i residenti. E andrà invece ridotta tenendo, in questo caso, conto della quantità di rifiuti che il cittadino produrrà nelle sole settimane di permanenza. Lo sconto potrebbe però essere suscettibile di variazioni.