I beneficiari dell’Assegno di Inclusione possono ottenere più carte Adi? Vediamo in quali casi questo è possibile
Quando si parla di Assegno di Inclusione si fa riferimento ad una particolare misura con caratteristiche di per sé differenti rispetto a quelle dell’ormai scomparso Reddito di Cittadinanza. Insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro rappresenta un sussidio istituito dal DL del 4 maggio 2023 che ha iniziato ad essere erogato dal 1° gennaio 2024 (mentre SFL dal 1° settembre 2023).
Lo si può ricevere qualora l’Isee del nucleo familiare risulti inferiore a 9360 euro oppure sia presente al suo interno un minore, disabile o persona ultrasessantenne: ne deriva un sussidio di 500 euro mensili che salgono a 630 qualora il nucleo sia composto solo da over 67. In alcuni casi può però emergere una importante discrepanza tra gli importi caricati sulla carta e quelli assegnati dall’Inps: è possibile, dunque, ottenere più carte Adi distinte?
Assegno di inclusione e importi: chi ottiene più carte Adi
I metodi di calcolo dell’Assegno di Inclusione sono molto differenti rispetto a quelli precedentemente impiegati per calcolare l’importo del Reddito di Cittadinanza. Per fare un esempio qualora nel nucleo familiare sia presente una sola persona che rispetta i requisiti per ottenerlo, il calcolo dell’importo da erogare verrà calcolato esclusivamente per quella persona. Come dicevamo le categorie che ne possono beneficiare sono gli over 60 e i minorenni, oltre ad invalidi civili con disabilità medio-grave, soggetti seguiti da servizi sociali, sanitari o assistenziali e individui con carichi di cura per minori o persone invalide nel nucleo familiare.
Se, ad esempio, un 59enne chiede l’assegno di inclusione avendo una coniuge di 62 anni il sussidio potrebbe essere, ad esempio, di 630 euro ma il 59enne ne potrebbe ricevere solo una piccola parte sulla card a suo nome ritirata alle poste. La discrepanza è legata al fatto che il sussidio potrebbe essere stato richiesto con assegnazione ad ogni componente maggiorenne del nucleo: in questo modo il beneficio è stato suddiviso tra i diversi componenti e da questo deriva che vi siano più carte Adi.
L’Inps potrebbe dunque aver attivato una seconda carta a nome del secondo componente del nucleo familiare, in questo caso del coniuge, proprio in virtù del fatto che la domanda presentata richiedeva l’individualizzazione dei pagamenti. Non ritirarla e attivarla rischierebbe di far perdere somme importanti che, nel caso in questione, potrebbero ammontare anche a 2000 euro. Infatti il diritto al sussidio può essere mantenuto anche senza spendere mensilmente l’importo contenuto nella card.