Ricevere una cartella esattoriale rappresenta spesso un momento di preoccupazione per molti italiani. Ecco cosa si rischia
Se ci si trova nell’impossibilità di pagare una cartella di pagamento emessa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione nel 2024, le conseguenze possono variare a seconda della propria situazione finanziaria. Tuttavia, è importante comprendere quali rischi si corrono e quali sono le possibilità di rimedio. Attenzione perché le regole stabilite non danno grande margine di manovra. Anzi.
Soprattutto in questo periodo, non sono poche le persone e le famiglie che vivono situazioni di precarietà o, in casi più gravi, di difficoltà economiche. Onorare alcuni debiti, soprattutto quelli con lo Stato, può diventare dunque assai complicato. E non per mancanza di volontà, ma per mancanza letterale di risorse.
Ricevere una cartella esattoriale rappresenta spesso un momento di preoccupazione per molti italiani, specialmente per coloro che si trovano in difficoltà economica. Entro 60 giorni dalla notifica della cartella, è necessario effettuare il pagamento. Tuttavia, se il termine scade di sabato, si può pagare il lunedì successivo.
Come proveremo a spiegare di qui a breve, è fondamentale essere consapevoli dei propri diritti e delle possibilità di rimedio in caso di difficoltà nel pagamento delle cartelle esattoriali, avendo cura di agire tempestivamente e di comunicare con l’Agenzia delle Entrate Riscossione per trovare soluzioni adeguate alla propria situazione finanziaria.
Cartelle esattoriali: le conseguenze del mancato pagamento
Chi non riesce a pagare potrebbe essere soggetto a provvedimenti quali il pignoramento dei conti bancari o il fermo dell’auto, a seconda della natura del debito. Tuttavia, tali provvedimenti possono richiedere del tempo per diventare effettivi, al fine di consentire al contribuente di saldare il proprio debito.
Se, nonostante ciò, il pagamento non viene effettuato entro un anno dalla notifica della cartella, il creditore può procedere con ulteriori atti, come l’intimazione di pagamento e l’avvio del pignoramento dopo 180 giorni dall’intimazione. Tuttavia, esistono casi in cui il contribuente non è in grado di pagare la cartella a causa di gravi difficoltà finanziarie. In questi casi, come nel caso di nullatenenti, coloro che non dispongono di reddito o proprietà, non subiscono alcuna conseguenza immediata.
I debiti, tuttavia, rimangono e potrebbero ricadere sugli eredi, se essi accettano l’eredità alla morte del debitore. Per evitare situazioni di questo tipo, è possibile richiedere la rateizzazione della cartella, presentando un’apposita istanza all’Agenzia della Riscossione. Tuttavia, per importi superiori a 60.000 euro, è necessario documentare la propria situazione di difficoltà finanziaria.