I lavoratori dipendenti, in caso di malattia, devono dare reperibilità fiscale per la visita del medico: gli orari da tenere in considerazione
Può capitare davvero a tutti di sentirsi male improvvisamente nel corso dell’anno e quindi di non riuscire a recarsi sul posto di lavoro. Ovviamente se si tratta di liberi professionisti non c’è alcun problema e, purtroppo, i giorni di lavoro persi per malattia sono anche giorni persi a livello economico. Le cose, invece, cambiano se si è dipendenti.
Nel caso in cui ad ammalarsi è un lavoratore dipendente, questo deve restare a casa in attesa della visita fiscale da parte del medico dell’INPS. Si tratta di un vero e proprio controllo che il medico incaricato dall’INPS fa presso l’indirizzo abituale o il domicilio indicato nel certificato di malattia. La visita avviene d’ufficio o su richiesta del datore di lavoro.
In caso di malattia, dunque, il lavoratore dipendente deve restare in casa in particolari momenti della giornata. C’è infatti l’obbligo di rendersi reperibile per il malato in determinate fasce orarie, ovvero le così dette fasce di reperibilità. Vediamo allora quando un dipendente in malattia deve farsi trovare in casa e quando invece può uscire senza problemi.
Un lavoratore dipendente con un certificato medico per malattia ha l’obbligo di essere reperibile per la visita fiscale dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 di ogni giorno, compresi festivi e domeniche. Se il lavoratore non è presente durante la visita, rischia la sospensione dell’indennità di malattia e, in casi gravi, il licenziamento.
Ci sono poi dei casi di esonero dalla reperibilità. Uno di questi è il ricovero ospedaliero: se il lavoratore è ricoverato in ospedale, non è tenuto a essere reperibile per la visita fiscale. È importante fornire al datore di lavoro e all’INPS un certificato di ricovero ospedaliero come prova. Un altro caso di esonero sono le visite mediche già programmate.
Se il lavoratore ha già una visita medica programmata durante le fasce di reperibilità, può essere esonerato dalla visita fiscale. In tal caso, è necessario presentare al medico INPS un certificato medico che attesti la visita programmata. Infine, in alcuni casi di forza maggiore, il lavoratore può essere esonerato dalla reperibilità. Questo può accadere, ad esempio, se il lavoratore deve assistere un familiare in gravi condizioni o se si verifica un evento calamitoso che impedisce al lavoratore di rimanere a casa.
Ricordiamo, poi, che i lavoratori privati sono esonerati dalla visita domiciliare se la loro assenza è dovuta a patologie gravi che richiedono terapie salvavita o a malattie connesse a situazioni di invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 67%. Sono esonerati dalla visita fiscale anche in caso di malattie per cui è riconosciuta la causa di servizio.
Inoltre le lavoratrici assenti per gravidanza a rischio, quando il lavoro può pregiudicare lo stato di salute della donna e del nascituro, sono esonerate dalla visita fiscale. La lavoratrice deve presentare una richiesta di esonero al medico INPS, che la valuterà e deciderà se concederlo. Infine il medico INPS, a sua discrezione, può concedere un’esenzione temporanea dalla reperibilità per motivi specifici.
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