Pensione anticipata per le donne: sia per quelle che hanno figli sia per chi non ne ha. Vediamo tutte le misure attualmente in vigore.
Attualmente in Italia sono attive diverse misure di prepensionamento che agevolano le donne, anche quelle che non hanno figli. Vediamo di quali misure si tratta e quali sono i requisiti necessari.
Tra le diverse misure di pensione anticipata in vigore nel nostro Paese, alcune sono state appositamente pensate per agevolare la platea femminile. Diverse misure di prepensionamento, infatti, agevolano le donne. Il Governo di Giorgia Meloni non ha mai fatto mistero di voler sostenere il più possibile la famiglia e la genitorialità. Ci sono misure che consentono di uscire prima dal lavoro a tutte le donne, anche quelle senza figli.
Pensione anticipata per le donne: ecco come fare
Il Governo di Giorgia Meloni ha confermato per il 2024 diverse misure di pensione anticipata appositamente studiate per favorire le donne. Queste misure si rivolgono sia alle mamme sia alle donne che non hanno figli. Vediamo i requisiti da soddisfare.
La pensione di vecchiaia ordinaria ha i medesimi requisiti d’accesso tanto per gli uomini quanto per le donne: 67 anni di età, almeno 20 anni di contributi e un assegno previdenziale pari o superiore all’importo dell’Assegno sociale il cui valore cambia ogni anno poiché è soggetto alla rivalutazione.
La pensione anticipata ordinaria, invece, agevola le donne. Questa misura di prepensionamento non tiene conto dell’età anagrafica ma unicamente dei contributi che devono essere pari almeno a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Dunque alle donne viene fatto lo sconto di un anno.
Non dimentichiamo poi Opzione donna, misura fruibile unicamente dalle donne che permette di andare in pensione a 61 anni con 35 anni di contributi. Le donne con un figlio possono godere di uno sconto anagrafico di un anno e accedere alla pensione a 60 anni mentre le donne con due o più figli possono uscire dal lavoro addirittura a 59 anni. Tuttavia Opzione donna si rivolge solo alle donne appartenenti a queste categorie lavorative:
- caregiver;
- lavoratrici con disabilità pari o superiore al 74%;
- disoccupate o dipendenti di aziende in crisi.
Infine una terza misura di prepensionamento che agevola le donne – in questo caso, però, solo le donne con figli – è la pensione anticipata contributiva. Questa misura prevede la possibilità di andare in pensione a 64 anni anziché a 67 e con solo 20 anni di contributi. Si rivolge esclusivamente ai lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, anno in cui il sistema di calcolo contributivo ha sostituito il sistema di calcolo retributivo.
Per poter percorrere questa strada è necessario che l’importo dell’assegno previdenziale mensile raggiunga determinate soglie minime:
- 3 volte l’importo dell’Assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli;
- 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale per le donne con un figlio;
- 2,6 volte l’importo dell’Assegno sociale per le madri di almeno 2 figli.