Banconota da 2mila lire, quanto può valere un pezzo ritrovato in un cassetto. Occorre verificare un dettaglio particolare.
Per la Generazione Z nata tra la fine degli anni Novanta del secolo scorso e gli inizi del Duemila, le lire non hanno un particolare significato. Forse nei ricordi dei genitori, nelle chiacchiere ascoltate possono avere qualche vaga informazione. Ma le lire, per le generazioni che li hanno preceduti, fanno parte di un mondo noto definitivamente scomparso.
Le lire sono state la valuta che ha accompagnato l’Italia in gran parte della sua storia. Hanno accompagnato di italiani attraverso la ricostruzione post bellica e il boom economico con il miracolo italiano, dall’austerità alle scelte neoliberiste fino alla preparazione delle basi per la creazione della moneta unica, in Italia ed Europa.
Banconota da 2mila lire, il loro valore da collezione
Oggi alle lire del vecchio conio non resta che uno spazio negli album da collezione, tra monete di fuori corso di paesi esotici e francobolli scoloriti. Eppure in questa nuova dimensione in qualche caso le vecchie lire hanno riacquistato valore, almeno in alcune circostanze.
Un pezzo della banconota da 2mila euro, ben conservata e con l’effige di Guglielmo Marconi, premio Nobel per la fisica e inventore, può raggiungere un valore elevato sul mercato dei collezionisti. Questa banconota fu immessa in circolazione tra il 1990 e il 1992, con una tiratura di circa due milioni di esemplari.
Come tutte le lire in banconote o in moneta dal 2002 è divenuta fuori corso, ma in presenza di alcuni particolari raggiunge quotazioni elevate tra i collezionisti. Un pezzo in ottime condizioni di conservazione, senza segni particolari vale tra i 10 e i 40 euro. Gli esemplari sostitutivi, contraddistinti da una X all’inizio del numero seriale, valgono tra i 50 e i 150 euro.
Pezzi più rari con una X nel seriale e una sequenza numerica particolare (per esempio cifre tutte identiche o in ordine crescente) sono quotati fino a mille euro. Le condizioni della banconota devono essere però perfette e le cifre del seriale molto particolari. Comunque sia non è male una valutazione di mille euro per una banconota il cui valore di cambio è poco più di un euro attuale.
Anche se il potere d’acquisto di una banconota da 2mila euro era molto più elevato di un euro attuale. Ma questo è un altro discorso. Quindi non resta che cercare nei cassetti e in qualche vecchia giacca, dove forse si nasconde una piccola fortuna o un ricordo perduto.