Quali sono i limiti da non superare in caso di richiesta di bonus casa con disabile. Facciamo chiarezza sulla base delle norme vigenti.
I bonus legati alla casa qualora siano presenti nel nucleo familiare persone con disabilità rappresentano un prezioso supporto per chi ha la necessità di effettuare interventi atti ad eliminare le cosiddette barriere architettoniche. La finalità è quella di garantire, all’interno dell’ambiente domestico, una qualità della vita soddisfacente alla persona costretta a convivere con una forma di disabilità.
Una situazione che potrebbe comprometterne la capacità di muoversi in autonomia o di svolgere le più comuni azioni della vita quotidiana. Ma come sono andati mutando questi bonus e qual è il limite previsto nel 2024 in caso di richiesta di un’agevolazione di tale natura?
Bonus casa con disabile, i limiti massimi da non superare
Pur essendo disponibile da molto tempo, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche è andato cambiando nel tempo per quanto concerne percentuali relative alle somme detraibili e tipologia di interventi. Il cambiamento più eclatante, e che ha fatto storcere il naso a molti, è ad esempio l’esclusione della sostituzione dei serramenti dai possibili lavori che rientrano nell’agevolazione, oggi limitata più che altro a tutto quanto concerne l’installazione di ascensori, servoscala o altre modalità per accedere all’abitazione o muoversi al suo interno.
Ma non solo, perché un’altra modifica che è stata effettuata riguarda la possibilità di beneficiare, in collegamento al bonus, dello sconto in fattura. Le novità fanno seguito l’entrata in vigore del Decreto Legge 212/2023 e riguardano l’ammontare massimo di spesa agevolata che, per fare un esempio, nel caso di edifici composti da 2-8 unità immobiliari, è rimasto invariato a 40mila euro per ogni appartamento. Non è cambiata inoltre l’aliquota che resta al 75% ma viene a mutare, come dicevamo, l’accesso allo sconto in fattura.
Lo si può sfruttare, per i pagamenti effettuati nel 2024, solo qualora nel nucleo familiare sia presente il contribuente di un soggetto in condizioni di disabilità. Nelle altre casistiche invece occorre rispettare altri requisiti ovvero un reddito non superiore a 15mila euro, che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale ed infine che il contribuente sia “titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare”.
Attenzione al reddito ‘di riferimento’: per calcolarlo occorre dividere la somma di tutti i redditi posseduti dai componenti del nucleo familiare nell’anno che precede quello in cui si effettua la spesa. Fatta esclusione coniuge o convivente il cui reddito è, al lordo degli oneri deducibili, inferiore a 2.840,51 euro.