Arrivano finalmente buone notizie per i pensionati con la “minima”: cambia l’importo, anche se non per tutti…
Se potessi avere mille euro al mese… L’intramontabile canzoncina si declina così per tantissimi pensionati che, dopo una vita di lavoro e/o a un’età ormai più che veneranda, percepiscono un assegno che a stento raggiunge la soglia minima di sopravvivenza. E in futuro questo fenomeno riguarderà sempre più persone, complici le precarie finanze pubbliche e il disastroso andamento demografico del nostro paese (poche nascite, pochi giovani che lavorano stabilmente e tanti anziani che “pesano” sul Welfare). Ma ora spunta una felice eccezione.
Partiamo dalla cattiva notizia. Palazzo Chigi sembra aver abbandonato (almeno per ora) il progetto di portare le pensioni minime a 1.000 euro, obiettivo fissato a suo tempo da Silvio Berlusconi e sostenuto da Forza Italia. Tanto che, dopo un primo incremento autorizzato dalla legge di Bilancio 2023, l’ultima manovra non ha confermato l’aumento straordinario a favore dei pensionati over 75. E le risorse a disposizione per la prossima Finanziaria saranno verosimilmente ancor più limitate. Ma ora passiamo alla notizia buona.
Chi festeggia l’aumento della pensione
L’iniziativa della pensione minima a 1.000 euro, di prossima attuazione, è circoscritta a una realtà territoriale da sempre in prima fila per la qualità dei servizi di welfare erogati ai cittadini: l’Alto Adige, dove c’è un Consiglio provinciale che ha appena approvato la mozione – presentata dai consiglieri Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) e Ulli Mair (Freiheitlichen) – che autorizza l’aumento dei trattamenti minimi, senza peraltro escludere un’estensione della platea dei beneficiari.
Ora la palla passa alla Giunta, che dovrà intervenire per aumentare l’attuale contributo per le spese accessorie per anziani di almeno 65 anni, che vivono da soli, hanno un reddito da pensione che non supera i 10 mila euro netti (e non possiedono altri patrimoni di rilievo, oltre all’abitazione di proprietà). Un altro requisito è la dimora stabile e ininterrotta da almeno 12 mesi in provincia di Bolzano al momento della presentazione della domanda. Il contributo economico in questione va a copertura delle spese condominiali e delle utenze, per un importo fino a 500 euro. Ebbene, l’obiettivo è incrementare questo valore portandolo a 1.000 euro entro i prossimi 12 mesi e rendere l’aiuto accessibile anche alle coppie e cumulabile con il contributo al canone di locazione e per le spese accessorie per persone e famiglie con contratto di affitto regolarmente registrato nella Provincia di Bolzano. Chissà, magari l’iniziativa saprà ispirare anche altre regioni…