Un recente studio ha evidenziato quelli che sono gli effetti sul corpo di una dieta che prevede giorni di digiuno.
La primavera si avvicina a grandi passi e si comincia come ogni anno a parlare di diete per il dimagrimento e il ritorno in forma in vista della stagione estiva e della tanto temuta prova costume.
Chiaramente mettersi in forma e ottenere il “peso ideale” è una scelta che riguarda anche (e dovrebbe soprattutto) la salute, poiché con una dieta equilibrata si evitano scompensi a livello cardiovascolare e negli organi adibiti allo smaltimento delle risorse incamerate.
Chiaramente gli esperti sconsigliano assolutamente di ricercare una perdita di peso rapida attraverso drastiche riduzioni di cibo incamerato, come ad esempio l’adozione di una dieta che prevede un digiuno sistematico e giornaliero come una delle ultime divenute di moda. Tuttavia un periodo di digiuno non è necessariamente una scelta nociva per la salute, anzi se fatto con l’ausilio di medici e sotto un controllo costante e informato può apportare dei benefici al nostro corpo.
Questo è esattamente il risultato che è stato ottenuto da un recente studio effettuato da un’equipe di medici multinazionale, formata da tedeschi, norvegesi e inglesi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Nature’ e rivela un’importante novità per quanto riguarda i giorni necessari a registrare benefici per l’organismo.
Dieta del digiuno: funziona, ma ci vuole più tempo del previsto
Lo studio in questione prevedeva che i candidati, 12 persone (7 uomini e 5 donne) si sottoponessero ad una settimana di digiuno in cui avrebbero consumato solamente acqua. I volontari ovviamente sono stati tenuti sotto costante osservazione medica e sono stati sottoposti ad esami del sangue prima, durante e al termine della settimana di digiuno.
I risultati dell’esperimento ci dicono che nei primi tre giorni senza cibo, i candidati hanno perso la bellezza di 5,7 chilogrammi, suddivisi tra massa grassa e massa magra. Il corpo, dunque, per i primi tre giorni ha continuato a prendere le fonti di energia nel modo consuetudinario e solo a partire dal quarto giorno ha cominciato a ricercare gli zuccheri dalle “giacenze” di grasso del corpo.
I dati dei successivi 4 giorni, infatti, hanno evidenziato un ulteriore perdita di peso, in questo caso però ad essere consumata è stata esclusivamente la massa grassa presente nel corpo. Il metabolismo si è dunque adattato alla situazione emergenziale, accelerando il consumo della massa grassa e diminuendo quella della massa magra che ha cominciato ad aumentare nuovamente.
In conclusione, lo studio ha confermato i possibili benefici di una dieta che prevede il digiuno (ovviamente per un periodo di tempo limitato) ma ha anche evidenziato che servono almeno 4 giorni affinché il corpo si abitui a questa situazione. Claudia Langerberg, una delle autrici dello studio condotto all’Università di Londra, ha commentato in questo modo quanto emerso dai dati:
“Le diete popolari che incorporano il digiuno sostengono di apportare benefici per la salute oltre la perdita di peso e i risultati di questo studio forniscono la prova di questo miglioramento, anche se era visibile solo dopo tre giorni di restrizione calorica totale – più tardi di quanto pensassimo”.