Sognate il pensionamento all’età di 61 anni? Uno scivolo c’è ma bisognerà rispettare determinati requisiti e raggiungere Quota 97,6.
Nel 2024 si potrà andare in pensione con una nuova Quota, 97,6. Vediamo quali sono i requisiti da rispettare per anticipare di sei anni l’uscita dal mondo del lavoro. La pensione di vecchiaia ricordiamo che si raggiunge a 67 anni di età.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato le modalità di pensionamento per il 2024. In un messaggio ha fornito le istruzioni per i lavoratori che intendono lasciare al più presto il mondo del lavoro. Le possibilità di anticipare l’uscita pensionistica sono ancora numerose anche se alcune modifiche hanno ridotto il numero delle persone che vi accederanno. Un esempio su tutti è Quota 103. Il requisito anagrafico e quello contributivo sono rimasti invariati rispetto al 2023.
Si potrà andare in pensione a 62 anni di età con 41 anni di contributi. La novità 2024 è che bisognerà accettare obbligatoriamente il sistema di calcolo contributivo pur avendo contributi versati prima del 1996. Non solo, le finestre di decorrenza sono state allungate e imposto il limite massimo dell’assegno di 4 volte il trattamento minimo. La misura risulta, dunque, meno conveniente per i lavoratori. Si può dire lo stesso di Quota 97,6?
Chi può richiedere Quota 97,6 per il pensionamento a 61 anni
Quota 97,6 è una misura di pensionamento dedicata a chi compie 61 anni di età e rispetta determinati requisiti contributivi. Nello specifico, lo scivolo è dedicato ai lavoratori che svolgono mansioni usuranti o che lavorano prevalentemente su turni notturni. L’età del pensionamento è di 61 anni e sette mesi per i dipendenti e 62 anni e sette mesi per gli autonomi (Quota 98,6). Inoltre occorrerà aver maturato 35 anni di contributi.
Lo scivolo si rivolge a chi maturerà i requisiti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, specifica l’INPS, e inoltrerà domanda di accesso alla pensione entro il 1° maggio 2024. Tra le condizioni l’aver svolto un’attività usurante per almeno il 50% della vita lavorativa oppure sette anni degli ultimi dieci lavorati prima della richiesta di pensionamento.
Tra i lavori usuranti citiamo – oltre al lavoro notturno – quelli svolti in cave e gallerie, quelli che espongono ad alte temperature o prevedono l’asporto di amianto oppure lo svolgimento dell’occupazione in spazi angusti. Se si è lavoratori notturni, poi, ci sono altre condizioni da rispettare. Bisognerà aver lavorato di notte (tra la mezzanotte e le cinque del mattino) per minimo 64 giorni ogni anno, anche su turni. Chi soddisfa i requisiti può inviare domanda di pensionamento da subito online collegandosi al portale dell’INPS.