Quanto deve durare la pausa durante l’orario di lavoro? Quando devono essere retribuite e quando non lo sono?
Le pause durante l’orario di lavoro sono garantite per legge a tutti i lavoratori dipendenti. La durata e la distribuzione di tali pause dipende dalla tipologia di lavoro svolta dal dipendente, da quanto previsto nei contratti nazionali e anche da accordi particolari che vengono stipulati con il datore di lavoro.
Il motivo per cui la legge garantisce a ogni lavoratore un momento di pausa nell’arco dell’orario lavorativo è che risulta scientificamente dimostrata la necessità dell’organismo di recuperare energie psicofisiche ad un certo punto della giornata allo scopo di mantenere alti i livelli di energia e di attenzione anche nella seconda parte dell’orario lavorativo.
Quanto dura la pausa e quando deve essere pagata?
Tutti i lavoratori che svolgono un orario di lavoro pari o superiore a 6 ore hanno diritto alla pausa pranzo. Tale pausa si svolge di solito tra le 13.00 e le 15.00 e ha una durata variabile a seconda delle esigenze legate all’organizzazione del lavoro. Se nella maggior parte dei casi la pausa pranzo dura circa un’ora, in determinati casi può arrivare a durare anche due ore.
Nessun lavoratore può rinunciare alla pausa pranzo, nemmeno accordandosi con il datore di lavoro, per esempio contrattando un aumento di stipendio oppure un orario di lavoro più corto. Il motivo è che si tratta di un diritto inalienabile del lavoratore.
Dal momento che durante la pausa pranzo i lavoratori di solito non sono reperibili, quindi non hanno il dovere di rispondere al telefono o di gestire eventuali emergenze, la pausa pranzo non viene retribuita. Quella che invece viene retribuita come se facesse parte integrante dell’orario lavorativo è la cosiddetta pausa caffè che dovrebbe durare almeno 10 minuti e che in alcuni casi può durare anche di più, a seconda degli accordi o della disponibilità del datore di lavoro. Anch’essa viene concessa una volta nell’arco della giornata lavorativa quando questa supera la durata di 6 ore.
Un caso a parte è rappresentato da coloro che lavorano al computer e che, sempre secondo la legge, hanno il diritto a una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro davanti allo schermo. Va specificato che tale pausa non è da intendersi necessariamente come una sospensione delle attività produttive. Una persona che lavora al pc potrebbe semplicemente tralasciare il computer e dedicarsi ad altre attività che non richiedano il suo utilizzo. Ovviamente rientra nei diritti del lavoratore anche alzarsi dalla scrivania e trascorrere la propria pausa in completo relax.