A partire da inizio 2024 è in opera la divisione in 3 aliquote IRPEF. Andiamo a scoprire cosa comporta questo cambiamento per le pensioni.
Negli ultimi anni ci sono stati diversi cambiamenti per quanto riguarda le aliquote IRPEF e il pagamento delle tasse per lavoratori e pensionati. I nuovi scaglioni di aliquote sono stati decisi in un più generale progetto di contrasto all’evasione fiscale e di progressivo avvicinamento al progetto finale di una flat tax per tutti come promesso in campagna elettorale.
Il Governo Meloni ha un piano preciso per la lotta all’evasione fiscale, una delle più aspre sfide che l’attuale esecutivo deve affrontare. In questo senso la lotta si combatte su due fronti: da una parte con l’inasprimento dei controlli fiscali e delle sanzioni contro gli evasori, dall’altra una facilitazione del percorso di pagamento delle tasse per tutti. Uno degli slogan più importanti della campagna elettorale è stato proprio quello di pagare meno, ma pagare tutti.
Ecco da dove arrivano le novità riguardanti le aliquote IRPEF che passano da 4, come le aveva rese Mario Draghi, a 3. Questo seguendo il decreto legislativo numero 216 del 2023 che verrà recepito dall’INPS a partire da marzo 2024. Quando questo accadrà anche i pensionati avranno le 3 aliquote IRPEF basate sul reddito e non più le precedenti 4.
Occorre fare attenzione alle percentuali sul reddito che si hanno a disposizione perché con queste nuove aliquote qualcuno sicuramente pagherà meno tasse, ma ci saranno altri, anche se in minoranza, per cui le imposte sul reddito aumenteranno. Si tratta di una posizione di compromesso che il Governo ha tentato più volte di giustificare sia durante la campagna elettorale che dopo.
Novità fisco e pensioni
- Redditi fino a 15.000 euro l’anno: aliquota al 23%;
- Redditi da 15.000 a 28.000 euro l’anno: aliquota al 25%;
- Redditi da 28.000 a 50.000 euro l’anno: aliquota al 35%;
- Redditi superiori a 50.000 euro l’anno: aliquota al 43%.
A partire da marzo anche per le pensioni in Italia le aliquote IRPEF cambieranno come segue:
- Redditi fino a 28.000 euro l’anno: aliquota al 23%;
- Redditi da 28.000 a 50.000 euro l’anno: aliquota al 35%;
- Redditi oltre i 50.000 euro l’anno: aliquota al 43%.
Possiamo quindi dedurre che per i pensionati che hanno un reddito inferiore a 15.000 euro all’anno e per coloro che hanno un reddito superiore a 50.000 euro l’anno non cambia nulla. Le differenze stanno nelle fasce mediane, in particolare per le persone che hanno un reddito tra 28.000 e 50.000 euro l’anno, che si troveranno a pagare un’imposta IRPEF con un’aliquota inferiore alla precedente.
Nuove detrazioni e correttivo
Un cambiamento importante avviene anche per le persone con un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro, che invece si troveranno con un aumento delle imposte sul reddito. Il decreto legge che ha segnato le nuove aliquote ha anche innalzato da 1.880 a 1.955 euro la detrazione spettante fino a 15.000 euro di reddito complessivo per i titolari di reddito da lavoro dipendente e alcuni assimilati a quello da lavoro dipendente.