Anche per le famiglie numerose ci sono delle agevolazioni: per tutti loro sono in arrivo, infatti, 500 euro. Ma in che modo si possono ottenere?
L’argomento sta a cuore a moltissime persone, si parla infatti di assegno di inclusione, da quando nei mesi scorsi è entrato in vigore, pare essere sempre al centro dell’attenzione, anche se con non poche critiche. Pare infatti che moltissime famiglie non siano in totale accordo circa le cifre messe a disposizione.
La prima grande differenza, infatti, è quella relativa al divario tra le famiglie numerose e quelle mono-componenti: è chiaro che una famiglia composta da più persone ha bisogno di una cifra più alta rispetto a chi vive da solo. Questo è un ragionamento lampante. Ma invece le cifre sembrano essere le stesse.
La prima cosa di cui si deve tenere conto è che per avere l’assegno di inclusione che permette un integrazione di 500 euro: si deve sempre presentare l’ISEE del proprio nucleo familiare. Ma non è finita qua.
Famiglie numerose e assegno di inclusione: ecco i calcoli da fare
Quindi, come detto prima, l’assegno di inclusione riguarda una integrazione al reddito di una cifra pari a 500 euro e quindi, cosi come si legge nella nota ufficiale: “Per una persona per famiglie con ISEE pari a zero è di 500 euro. Un singolo in queste condizioni prende 500 euro al mese”.
Questo aiuto riguarda solo soggetti di una età pari o superiore a 60 anni o inferiore ai 18 e con loro anche: invalidi e svantaggiati che sono in cura ai servizi sociali, sanitari o assistenziali, possono prendere il sussidio. Le persone che non rientrano in queste categorie, si possono considerare occupabili e quindi non possono avere accesso all’indennizzo. Quindi, per una famiglia composta da 4 persone che hanno le età dette prima e senza nessuna altra problematica, sarà possibile prendere un solo assegno di inclusione per il solo familiare over 60.
Insomma, la stessa cifra che prende una famiglia composta da una persona sola.
Inoltre, per le persone ritenute occupabili, sarà possibile richiedere il SFL, ovvero il Supporto Formazione e Lavoro, una misura che di fatto ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, ma con degli obblighi, come la frequentazione di corsi di formazione e di programmi personalizzati all’agenzia del lavoro. E vale 350 euro al mese a componente che aderisce a questi percorsi.
Quindi, capito questo non si deve fare altro che capire in quale categorie si rientri e poi mettersi in moto.