Un regime alimentare per dimagrire in 28 giorni: la dieta che punta a stimolare gli ormoni determinanti per un metabolismo funzionale.
Gli ormoni regolano l’appetito e il senso di sazietà ma sono anche fondamentali per il metabolismo, ossia per la velocità con cui il corpo consuma energia sotto forma di calorie. Gli ormoni più importanti che influenzano direttamente o indirettamente il peso corporeo sono tanti. Oltre all’insulina, bisogna tenere sotto controllo la leptina, la grelina, il cortisolo e gli ormoni tiroidei.
Dovrebbe essere a tutti noto che per evitare un eccesso di secrezione di insulina sia necessario evitare o ridurre al minimo il consumo di zucchero e latticini e cereali raffinati. L’insulina controlla infatti i livelli di zucchero nel sangue, permettendo al glucosio di entrare nelle cellule.
La leptina è l’ormone prodotto dalle cellule del tessuto adiposo che regola il senso di sazietà. Agire su tale ormone significa dunque poter ridurre l’appetito. La grelatina viene spesso descritta come l’ormone della fame: è la sostanza biochimica prodotta dal corpo per stimolare l’appetito.
Margherita Enrico, autrice del libro La dieta del restart ormonale (edito da Sperling & Kupfer), suggerisce dunque una strategia per poter dimagrire riequilibrando il senso di fame e sazietà tramite un regime alimentare ad hoc, da seguire per 28 giorni.
La speciale dieta segue cinque fasi. Dal primo al terzo giorno bisogna seguire un regime alimentare disintossicante. L’obiettivo è quello di liberarsi dagli alimenti più dannosi: zuccheri raffinati, cereali, caffeina e grassi animali. A tale rinunce va abbinato il consumo di alimenti che stimolano il riequilibrio ormonale, come frutta rossa e verdura.
Nella fase due (dal giorno quattro al giorno sette) è possibile reintrodurre in piccole quantità i cereali (riso integrale e grani antichi). Ancora niente carne: le proteine possono essere assunte sotto forma di legumi.
La fase tre, fino al diciottesimo giorno dei 28 giorni, è la fase in cui il corpo dovrebbe cominciare a dimagrire. Si reintroduce il consumo di proteine animali (ma solo pesce: niente carni bianche e rosse). Poi nella penultima settimana di dieta (fino al giorno ventunesimo), bisogna affrontare un periodo di alimentazione iperproteica.
Stimolando l’organismo con la reintroduzione delle proteine è infatti più facile perdere peso. L’ultima fase, dal giorno ventunesimo al ventottesimo, si caratterizza con un menu a basso impatto calorico ma completo, quindi aperto al consumo di cereali, carne bianca e rossa (ma solo una volta alla settimana) e zuccheri (in piccolissima quantità).
Funziona? A detta dell’autrice del libro i risultati potrebbero essere stupefacenti. Va ricordato che prima di sottoporre il proprio corpo a qualsiasi dieta è sempre meglio consultare un medico. Nel caso di questo restart ormonale sarebbe consigliato parlare prima con un endocrinologo.
Sempre a proposito di ormoni, è bene sapere che le diete sbilanciate possono compromettere l’attività della leptina. In pratica, il messaggio veicolato dalla riduzione calorica (ottenuto con la dieta o con lo smettere di mangiare) è destinato a confondere il cervello e a spingere il corpo a immagazzinare più grassi e a ricercare più zuccheri.
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