Tumori pediatrici, come riconoscere i sintomi e quale è il più pericoloso, tutti i dettagli sulla patologia che riguarda i bambini.
In Italia l’aumento dell’incidenza dei tumori infantili fino alla seconda metà degli anni 90, si sarebbe arrestato, tuttavia si continua ad osservare una leggera crescita per alcune tipologie di tumore tra gli adolescenti. L’aumento delle diagnosi sarebbe da attribuire a un incremento della sorveglianza, anche in assenza di sintomi. In questi casi ci si riferisce a dei tumori indolenti e poco pericolosi, che in passato non erano neppure diagnosticati.
Il tasso di mortalità, per tumori pediatrici negli ultimi quarant’anni, sembra essere cambiato, infatti vi è un evidente diminuzione, i bambini e i ragazzi tra gli 0 e i 19 anni che muoiono di tumore sono sempre meno. Nel 2008 i dicessi erano circa un terzo di quelli registrati nei primi anni 70. Ad oggi oltre l’80% dei pazienti guarisce per quanto riguarda la sopravvivenza a cinque anni, ad eccezione dei tumori celebrali, in Italia si arriva quasi all’85%, superando la media europea.
Tumori pediatrici, come riconoscerli e quali sono i più pericolosi
Il tumore deriva da una crescita rapida e incontrollata delle cellule, che infiltrandosi negli organi e nei tessuti, ne vanno a modificare la struttura influendo sul loro funzionamento. Questa formazione può essere solida, dunque formata da una massa compatta di tessuto. Del sangue, perché le cellule tumorali sono in circolo nel midollo osseo e nel sangue. Per quanto riguarda le cause sono ancora poco conosciute, tuttavia i fattori di rischio sarebbero ambientali e genetici, in altri casi il tumore può anche avere origine da agenti infettivi.
I tumori pediatrici sono i seguenti, le leucemie si tratterebbe del tumore pediatrico più diffuso, i linfomi sono una delle prime cause di morte nei tumori d’età infantile, possiamo distinguerli tra linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin. I primi sono localizzati a livello cervicale, i secondi crescono rapidamente e possono diffondersi nel midollo osseo, oltre che nel sistema nervoso centrale. Retinoblastoma, è un tumore raro ma frequente in età infantile, si tratta di una mutazione a carico della retina del bambino. Ci sono poi i tumori del sistema nervoso centrale, che si sviluppano maggiormente nel cervello, ma anche nel midollo i tumori del sistema nervoso periferico, i tumori epatici, renali, dei tessuti molli e germinali.
Infine i tumori ossei maligni, rappresentano il 10% dei tumori infantili, tra i sintomi principali c’è il dolore, possono essere riscontrate fratture ossee e disturbi respiratori. Per diagnosticare un tumore nei bambini, ci si può avvalere di una serie di esami sia di laboratorio che strumentali. Possono infatti essere eseguiti esami del sangue, radiografia del torace, ecografia, TAC, PET, puntura lombare, scintigrafia e risonanza magnetica.
Come già detto queste tipologie di tumori sono sempre più curabili, chiaramente ciò dipende molto anche dalla tipologia e dallo stadio in cui si trova la malattia. Tra i trattamenti più comuni, c’è la chemioterapia, la chirurgia, la radioterapia, il trapianto di cellule staminali. Per alcuni tumori a disposizione dei pazienti, c’è anche l’opportunità del trapianto di midollo e l’immunoterapia, anche il trattamento dipende dalla tipologia di cancro e dal suo stadio. Chi sopravvive al cancro infantile, potrebbe sviluppare delle conseguenze a lungo termine, come ad esempio infertilità, crescita insufficiente, danno cardiaco, sviluppo di ulteriori tumori, problemi psicologici o sociali.