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PostePay addio, in questi mesi tutti sono passati alle alternative molto più convenienti

Molti utenti stanno salutando PostePay, non è più il servizio migliore che ci sia. Quali sono le alternative considerate più efficienti?

Non sono pochi gli italiani che hanno una carta prepagata. Il servizio più gettonato è sempre stato PostePay, considerata una carta di tutto rispetto. Ma da qualche tempo sono venuti alla luce altri servizi simili. Oltre a dare delle funzionalità quasi uguali, se non migliori in alcuni casi, sono delle alternative a tutti gli effetti. Che cosa hanno da offrire, e di quali stiamo parlando? Approfondiamo il discorso per capire meglio.

PostePay non è più la prima scelta: ecco il motivo – Ilciriaco.it

Una delle carte prepagate più affidabili è Hype (Gruppo Sella). Non solo è una carta sicura, ma è anche economica. Difatti il piano base è senza canone e può essere richiesto da chiunque. Inoltre viene utilizzata sia per i pagamenti nei negozi che online. Persino nei viaggi inerenti ai paesi europei è molto utile. Il limite di ricarica rimane sempre quello di 15.000 euro, funzione molto simile a quella di PostePay.

Carte prepagate da scegliere, sono le alternative a PostePay: le stanno usando tutti

Ma se avete un grosso stipendio da conservare, la migliore è senza ombra di dubbio Hype Next. Permette di eseguire prelievi gratuiti e di godere di un pacchetto assicurativo. Entrambe le versioni forniscono un IBAN a tutti gli effetti. Così facendo si possono inviare e ricevere bonifici senza alcun costo. Hype è una buona alternativa a PostePay, ma non è il solo servizio disponibile in Italia.

Alternative a PostePay: ecco quali sono – Ilciriaco.it

Un altro esempio è Mooney, un marchio conosciuto da tanti italiani. Può essere attivato online senza pagare nulla (solo il primo anno). E anche se la ricaricabilità non è la più economica, mette a disposizione diverse funzioni interessanti. Ad esempio c’è la commissione del pagamento di bollettini postali, bollo auto e PagoPa a solo 1 euro. Inoltre si possono filtrare i servizi per ottenere un elenco di società convenzionali.

Ed infine parliamo di Revolut, una ennesima soluzione davvero interessante. La versione Standard è una carta prepagata senza canone, e anche se l’IBAN non è accettato da tutti è una buona scelta (il codice è lituano). Inoltre se la giacenza media annua è superiore ai 5.000 euro, si dovrà comunicare la somma nella Dichiarazione dei Redditi. Anche in questo caso troviamo funzionalità simili a quelle che abbiamo già spiegato in precedenza. Ora non vi resta che ponderare pro e contro e fare la vostra scelta.

Sebastiano Spinelli

Nato a Reggio Calabria nel 2000, sono un redattore esperto di tecnologia ed informatica, con una passione verso lo studio delle intelligenze artificiali. Ho avuto modo di formarmi in questo settore nel corso degli anni lavorando come Giornalista. In passato ho studiato come un Grafico Pubblicitario in quanto amante del fotoritocco, per poi concentrarmi totalmente nell'ambito della scrittura.

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