Un nemico nascosto nei nostri piatti: l’arsenico inorganico minaccia la nostra salute, ma la consapevolezza resta scarsa.
La richiesta della Commissione Europea all’EFSA di dare un’occhiata all’arsenico inorganico è una guida per la sicurezza alimentare verso acque più sicure. L’arsenico, un visitatore indesiderato nei nostri alimenti, è sotto scrutinio. È il momento di rivolgere lo sguardo verso gli scaffali dei supermercati, dove riso, cereali e altri prodotti a base di questi ingredienti potrebbero nascondere piccole quantità di questo contaminante.
Ma perché dovremmo preoccuparci dell’arsenico? Bene, sembra che possa essere un complice in crimini contro la nostra salute, incluso il rischio di formazioni tumorali cutanee. L’EFSA, pioniere della sicurezza alimentare, ha vagliato una vasta gamma di ricerche e osservazioni della comunità scientifica, offrendoci un parere allarmante.
I rischi dell’arsenico per la nostra salute
Nelle profondità dei nostri pasti e nelle nostre bevande si annida un oscuro spettro chiamato arsenico, un’ombra sinistra che minaccia di intaccare la nostra salute senza preavviso. Gli esperti ci avvertono che, sebbene i livelli di esposizione in Europa possano sembrare contenuti, non possiamo permetterci di abbassare la guardia.
È un richiamo alla prudenza costante, una necessità di scrutare con occhi attenti ogni boccone e ogni sorso, affinché il nostro benessere non cada vittima di questa sottile minaccia. Il rischio di cancro della pelle è solo la punta dell’iceberg. Quello che mangiamo e beviamo può trasformarsi in una spada a doppio taglio, e la nostra difesa potrebbe non essere abbastanza robusta.
Ecco perché l‘EFSA utilizza il concetto di “Margine di Esposizione” (MOE), una sorta di scudo che misura il divario tra sicurezza e rischio. Se il MOE si avvicina a uno o addirittura scende sotto, significa che il nostro equilibrio è minato, e la nostra salute è in pericolo. Gli adulti sembrano avere un MOE particolarmente basso, suggerendo che il problema è più urgente di quanto pensassimo.
Ma non tutto è perduto. L’EFSA non si ferma qui. Sta esaminando anche l’arsenico organico, e una volta concluso, guarderà anche ai pericoli che derivano dalla somma di arsenico organico e inorganico nei nostri pasti. È un impegno incessante per mantenere la nostra tavola il più sicura possibile.
Quindi, mentre ci immergiamo nelle delizie culinarie quotidiane, è importante ricordare che la sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa. La scienza sta lavorando per proteggerci, ma dobbiamo anche essere consapevoli e vigili.