Brutte notizie per l’anticipo TFS, gli interessi bancari sono sempre più cari. Si parla di fino a 2000 euro in più alll’anno: ecco i dettagli.
Siamo di fronte ad una situazione sempre più critica dal punto di vista economico anche per i lavoratori. Con diversi rialzi ai tassi di interesse e alle imposte previste al momento della firma che potrebbero portare a conseguenze disastrose per migliaia di cittadini residenti in Italia. In particolare, negli ultimi giorni sta facendo parlare il TFS.
Secondo quanto emerso, infatti, gli interessi bancari sarebbero sempre più cari e arriverebbero fino a 2000 euro in più l’anno. Con conseguenze ovviamente nefaste per i lavoratori, che si stanno ritrovando a dover versare cifre in continua crescita e al tempo stesso di doversela vedere con cali a livello di entrate che peggiorano di volta in volta. Ecco tutti i dettagli su quanto emerso nei giorni scorsi sull’anticipo TFS.
Anticipo TFS con interessi in aumento: ecco cosa sta succedendo
Un discorso sempre più delicato e che va a riguardare una grande quantità di lavoratori in Italia. Per i dipendenti pubblici, al momento, l’anticipo del TFS è ancora avvolto da un alone di mistero. Mentre per gli statali in pensione che si stanno rivolgendo alle banche per ottenere l’anticipo sulla liquidazione fino a 45mila euro, gli interessi sono sempre più alti.
Il tutto è dovuto al rendistato, ossia l’indice su cui si basano gli istituti di credito per poter calcolare il tasso da applicare sui prestiti. Gli ultimi dati parlano di un 4% a gennaio. Qualcosa però si sta muovendo, dopo che il Consiglio di indirizzo e di vigilanza dell’INPS ha chiesto di accelerare i tempi delle erogazioni.
Intanto però, il focus è tutto sui numeri riguardanti la “tassa” da pagare. Per i prestiti più lunghi, gli interessi sono addirittura arrivati sopra il 4,2% e non sembra esserci una via di uscita. Per fare un calcolo nel concreto, se si chiede un prestito di 45mila euro bisogna versare una somma di 1600 euro in interessi. Per un prestito di 10mila euro, invece, la cifra richiesta va dai 350 ai 400 euro.
E non è finita qui perché, per ogni domanda di anticipo, sono richiesti tempi di lavorazione pari ad almeno sei mesi. Con i tempi che spesso si allungano oltre l’inverosimile, come segnalato anche dal Civ dell’INPS. Pare che migliaia di ex dipendenti pubblici si siano rivolti all’ente per l’anticipo prima dell’estate 2023 e ancora non abbiano ricevuto nemmeno un euro.