Avete mai sentito parlare di disautonomia neurovegetativa? Ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi più comuni.
È risaputo che il sistema nervoso autonomo può andare incontro ad alcune problematiche. Quando si innesca un malfunzionamento si tratta di disautonomia neurovegetativa (conosciuta anche come disfunzione autonomia).
Per spiegare al meglio lo scenario è opportuno sottolineare come il sistema nervoso si divide in sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico. Nel sistema nervoso periferico troviamo: i nervi cranici, i nervi spinali e i gangli, ossia gruppi di neuroni che ricevono le varie informazioni dai recettori.
I sintomi da non sottovalutare tipici della disautonomia neurovegetativa
Il dottor Vincenzo Tullo, Neurologo e Responsabile dell’Ambulatorio sulle cefalee di Humanitas Lab, ha spiegato – come si legge su humantiasalute.it – l’ulteriore differenza tra il sistema nervoso volontario e quello autonomo.
Le sue parole: “Il sistema nervoso autonomo regola l’attività delle ghiandole e degli organi interni come il cuore, lo stomaco e l’intestino, controllando funzioni come la dilatazione delle pupille, la produzione della saliva e del muco, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la contrazione dei muscoli dei bronchi, i movimenti dello stomaco e dell’intestino, la produzione dell’urina, il rilassamento della parete vescicale e l’apertura del suo sfintere quando questo sistema non funziona abbiamo una disautonomia neurovegetativa (o disfunzione autonomica)”.
Quali sono i sintomi della disautonomia neurovegetativa? Alterazione della regolazione della pressione arteriosa, problemi alla respirazione, disturbi all’apparato gastrointestinale, disfagia, stipsi, disturbi sessuali e urinari con nicturia, pollachiuria, minzione imperiosa, impotenza, perdita del controllo sfinterico; disturbi della termoregolazione; ipo-anidrosi, disturbi del sonno, sensazione di testa leggera, stanchezza, faticabilità, visione offuscata e sincope. Questa malattia può intaccare diversi sistemi del corpo e i sintomi descritti in precedenza possono essere sia lievi ma anche piuttosto impattanti aumentando di intensità nel giro di poche ore.
Attualmente non esiste una cura specifica per la disautonomia, ma la scienza è al lavoro per comprendere i diversi approcci che si possono utilizzare per contrastarla. La cosa certa, è che al momento il trattamento varia da paziente a paziente e non può essere applicabile a tutti in maniera univoca. Sicuramente un’assistenza medica, ma anche un educazione del paziente, possono contribuire a gestire meglio la disautonomia per non condizionare la loro qualità di vita e renderla esattamente uguale a come era prima che la malattia si presentasse.