Ai passeggeri dovrebbe essere vietato indossare le cuffie in aereo: ne va della loro stessa vita. Ecco perché.
Quando si viaggia in aereo sono i dettagli a fare la differenza. Soprattutto nei cinque minuti cruciali che precedono il decollo. Spesso non si presta attenzione alle istruzioni degli assistenti di volo, nel segreto tentativo di esorcizzare il rischio di incidenti o qualsiasi altro tipo di problema durante il viaggio. Sbagliatissimo: una “svista” anche banale può fare la differenza tra la vita e la morte, in caso di emergenza.
Premessa: all’inizio di qualsiasi volo il personale della compagnia di turno, appositamente formato, esamina tutti i dispositivi di sicurezza del velivolo, a partire dall’indicazione delle uscite di emergenza, e “ripassa” tutto quel che è necessario fare in caso di problemi. Il problema è che, quando ripetono le stesse cose ai passeggeri, nessuno (o quasi) guarda e ascolta. Ciò significa che, se si dovesse verificare la peggiore delle ipotesi, tante, troppe persone non sapranno cosa fare. Ecco una testimonianza di prima mano.
Il monito dell’assistente di volo sull’uso delle cuffie in aereo
In un intervento esclusivo sulla versione online del quotidiano britannico Sun, un assistente di volo di una non meglio precisata compagnia aerea spiega – sotto anonimato, per evidenti ragioni di privacy e opportunità – che i passeggeri che tengono gli occhi chiusi o non tolgono auricolari e cuffie mentre vengono fornite quelle istruzioni fondamentali saranno i primi a chiedere aiuto in caso di problemi.
“Se dipendesse da me – scrive l’assistente di volo in questione -, le cuffie sarebbero vietate fino a quando il segnale della cintura di sicurezza non è spento. Stiamo parlando della parte più pericolosa del volo e sarebbe davvero utile se tutti fossero più vigili in quei momenti. So che molti miei colleghi la pensano allo stesso modo, ma non è un’opinione popolare tra i passeggeri”.
E, a scanso di equivoci, aggiunge: “Non mi sto lamentando di dover aiutare le persone: sono più che felice di farlo se c’è un’emergenza, è il mio lavoro. Quello che sto dicendo è che in certi casi non sarebbe fisicamente possibile aiutare tutti a mettersi in salvo, né per me né per i miei colleghi, quindi alcuni passeggeri potrebbero facilmente trovarsi in difficoltà. Non capisco proprio perché si debba correre un rischio del genere”. Viaggiatore avvisato…