Il dubbio è sempre lo stesso: quando bisogna prendere i farmaci, a stomaco pieno o vuoto? Ecco finalmente la verità.
In innumerevoli circostanze della vita bisogna assumere farmaci e, se non vengono date specifiche indicazioni da parte del medico, il dilemma riguarda il momento più opportuno per prenderli. C’è chi dice che i famaci vanno assunti sempre a stomaco vuoto, chi invece afferma esattamente il contrario. Ma esiste una regola universale? Come biosgna regolarsi per non sbagliare?
Certamente chiedere al proprio medico è sempre la soluzione migliore. Lui saprà dare l’indicazione più giusta relativamente al farmaco specifico e alle condizioni di salute della persona con le sue esigenze. Però alla domanda che assilla molte persone e che diventa oggetto di conversazione e di discussione di molti si può comunque fornire una risposta.
Assumere i farmaci nel modo giusto è estremamente importante per due motivi: innanzitutto per garantire un’assimilazione ottimale e quindi far sì che siano efficaci. E in secondo luogo anche perché un modo errato di prendere i farmaci può anche arrivare ad essere controproducente e produrre effetti collaterali che possono benissimo essere evitati.
Il momento giusto per prendere i farmaci: prima di mangiare o dopo?
In realtà la risposta alla domanda su quando è bene assumere i farmaci, se a stomaco pieno oppure a stomaco vuoto non può essere univoca. Dipende ovviamente dal tipo di farmaco. Per alcuni è necessario che lo stomaco sia libero per altri è meglio che sia attivato il processo digestivo.
In linea generale si può dire che vanno presi a stomaco pieno tutti quei farmaci che possono danneggiare l’apparato digerente. Ma anche quelli per i quali la digestione ne facilita l’assorbimento e l’assimilazione. Al contrario si prendono rigorosamente a stomaco vuoto tutti i medicinali che possono essere assorbiti e assimilati più facilmente con lo stomaco a riposo.
Lo stomaco pieno rallenta di fatto l’effetto del farmaco, e questo a volte può essere un effetto ricercato affinché si verifichi un’assorbimento più lento e graduale. In altri casi ovviamente questo può essere controproducente. Per esempio, i farmaci che è bene rilascino il prima possibile le loro sostanze come un antiemetico o un antipiretico è meglio prenderli a stomaco vuoto. Con questa espressione non si intende di dover fare un digiuno o non aver mangiato per chissà quanto tempo.
Si considera vuoto lo stomaco quando l’ultimo pasto è avvenuto almeno più di 2 ore prima, quando cioè il processo digestivo è ormai terminato. Prendere farmaci perciò non vuol dire necessariamente associare uno spuntino, ma nel caso in cui sia necessario che i succhi gastrici non vengano irritati dalla sostanza assunta è bene mangiare qualcosa.
I foglietti illustrativi della maggior parte dei medicinali comunque forniscono tutte le indicazioni del caso e se ci sono dubbi rivolgersi al proprio medico è sempre la soluzione più sicura per essere certi di fare la cosa giusta.