Molti italiani si chiedono se possono “comprare” i contributi e andare così subito in pensione: vediamo se è possibile.
Andare in pensione è sicuramente l’obiettivo principale di tutti i lavoratori che, dopo decenni di sveglia puntata sempre allo stesso orario e dure ore di lavoro, possono finalmente godersi il meritato riposo. Proprio per questo motivo che, il pensionamento, è salutato con una vera e propria festa da parte di parenti ed amici.
Per andare in pensione bisogna avere, sostanzialmente, due requisiti fondamentali: una data età e il raggiungimento dei contributi previdenziali. Per la pensione di vecchiaia, infatti, servono almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi. Molti italiani che non raggiungono la soglia contributiva necessaria si chiedono se possono “comprare” i contributi e andare subito in pensione.
Oltre ai contributi che sono versati automaticamente dal datore di lavoro all’INPS per chi svolge lavoro dipendente, si possono versare anche dei contributi volontari che possono essere versati proprio per raggiungere i requisiti pensionistici. Dunque una persona può decidere, di sua spontanea volontà, di versare contributi all’INPS.
In questo caso, però, i contributi volontari non possono essere versati in un’unica soluzione ma vanno versati trimestre per trimestre, e quindi, per versare i 4 anni mancanti alla pensione anticipata ordinaria, si impiegherebbero appunto 4 anni. L’unico modo per versare i contributi tutti insieme e pagarli in un’unica soluzione (o anche a rate se lo si desidera) è in caso di riscatto.
In quest’ultimo caso, ad esempio, rientra il riscatto della laurea: in quel caso i contributi da riscatto possono essere pagati e valorizzati anche in un’unica soluzione. Nel caso dei volontari, per la prosecuzione dei versamenti, invece, questa strada non è percorribile dal momento che si possono coprire solo i mesi effettivamente trascorsi.
Il discorso in questo senso è abbastanza semplice: i contributi devono riferirsi ad un determinato periodo. Dal momento che siamo nel 2024, ad esempio, non possono essere coperti il 2025, 2026 e 2027 in quanto ancora non trascorsi. Per il passato, invece, si possono valorizzare solo periodi che non siano già coperti da contribuzione.
Quindi, riassumendo, una persona può anche decidere di smettere di lavorare e continuare a versare i contributi volontari per raggiungere i requisiti pensionistici, ma dovrà farlo trimestre per trimestre. Se invece ha anni di studio che può riscattare, in quel caso può pagare i contributi da riscatto in un’unica soluzione o anche a rate.
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