Da anni ci viene detto che lo scontrino è l’unico mezzo per usufruire della garanzia su un prodotto elettronico, ma in realtà non è proprio così.
Quando si acquista un prodotto tecnologico, viene proposta una garanzia di due anni. In questo arco di tempo, il prodotto è tutelato in caso di malfunzionamento, ossia per cause inevitabili di cui il consumatore non ha alcuna colpa.
A tal proposito, ci viene richiesto dallo stesso commerciante di conservare con cura lo scontrino da esibire qualora il prodotto non funzionasse. In presenza di un vizio di conformità, il consumatore ha diritto alla riparazione o sostituzione del bene difettoso da parte del venditore senza alcun addebito di spese.
La garanzia è prevista dal Codice del Consumo (articoli 128 e ss.) e funge da tutela per il consumatore in caso di acquisti difettosi. L’obbligo del consumatore è quello di conservare la ricevuta fiscale, in modo da certificare l’acquisto del prodotto e ricevere dunque l’assistenza. Tuttavia, può capitare che in due anni lo scontrino perda il colore, motivo per cui è buona norma fare una fotocopia della ricevuta così da non incorrere in spiacevoli situazioni.
E se lo scontrino venisse accidentalmente perso? In questo caso il venditore o il commesso potrebbe rifiutarsi il cambio. Nonostante ciò, in questo caso vi è un altro modo per garantire la prova d’acquisto.
Garanzia prodotti tecnologici: in questi casi non serve lo scontrino
A questo punto la precisazione è doverosa: conservare correttamente lo scontrino è importante per non incorrere in eventuali problematiche con la garanzia, ma nel caso in cui questo venga perso o risulti illeggibile, la legge permette di usufruire comunque della garanzia, ma solo in determinati casi.
Anche senza scontrino la garanzia legale opera a patto che il cliente possa provare di aver comprato in un determinato negozio nella data prestabilita. Alla luce di ciò, nel caso in cui il consumatore avesse acquistato con carta di credito, la ricevuta del pagamento può essere sufficiente per garantire l’acquisto. Ovviamente il prezzo del prodotto deve corrispondere per essere validato dal negoziante e lo stesso è tenuto ad effettuare eventuali accertamenti del caso.
Seppur la legge parli chiaro sulla questione, solitamente i commercianti non sono informati di questa possibilità, tanto da non indicare a loro volta alla clientela che acquista un prodotto in garanzia. In conclusione, è buona norma conservare la ricevuta o lo scontrino, ma nel caso di smarrimento o deterioramento, il cliente può garantire l’acquisto con la ricevuta di pagamento della carta di credito.
In acquisti non superiori a 12 mesi, il negozio può risalire all’acquisto con POS tramite il database, mentre in alcuni siti web delle grandi catene sono presenti sezioni apposite in cui è possibile inoltrare la ricevuta della transazione dall’home Banking per risalire all’acquisto.