Dopo una lunga gavetta, oggi Marco Giallini è uno degli attori più amati d’Italia. Nella sua vita, però, anche tanta, tantissima, sofferenza
Marco Giallini, noto volto del cinema italiano, si distingue per la sua straordinaria versatilità e talento che hanno illuminato la sua lunga carriera nel mondo dello spettacolo. Un volto ormai amatissimo, ma che nella sua vita porta un grande fardello: un lutto che non si può dimenticare.
Nato il 4 aprile 1963 a Roma, Giallini ha iniziato a farsi strada nel mondo della recitazione negli anni ’90, guadagnandosi gradualmente una reputazione di attore poliedrico. Prima con piccoli ruoli, poi con interpretazioni sempre crescenti. La sua abilità nel passare senza sforzo da ruoli comici a quelli drammatici gli ha conferito un posto di rilievo nel panorama cinematografico italiano.
Candidato per sei volte sia ai David di Donatello, sia ai Nastri d’argento, premio, quest’ultimo, vinto per tre volte per i film “ACAB – All Cops Are Bastards”, “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti”. La sua carriera è stata caratterizzata anche dalla collaborazione con registi di prestigio, tra cui Paolo Genovese in “Perfetti Sconosciuti” (2016), un film che ha ottenuto un notevole successo sia di critica che di pubblico. La capacità di Giallini di portare autenticità e profondità ai suoi personaggi ha reso ogni sua interpretazione un’esperienza memorabile per gli spettatori.
Ma non si contano i film di grande impatto presso il pubblico. Qualche titolo: “L’odore della notte” (1998), “Almost blue” (2000), “Non ti muovere” (2004), “L’amico di famiglia” (2006), “The Place” (2017), “Il principe di Roma” (2022). Importanti anche i lavori per la televisione, come “Romanzo criminale – La serie” e, soprattutto, “Rocco Schiavone”.
Con una carriera che abbraccia decenni di successi, Marco Giallini continua a sorprendere il pubblico con la sua maestria attoriale e la sua capacità di trasformarsi in una vasta gamma di personaggi. Lui che di gavetta ne ha fatta tantissima: da ragazzo ha svolto diversi lavori, come l’imbianchino e il venditore di bibite. Oggi, però, il suo contributo al cinema italiano è innegabile, e il suo nome resterà inciso nella storia dello spettacolo come uno degli attori più talentuosi della sua generazione.
Nella vita del popolare attore romano, però, anche tanta, tantissima sofferenza. Dalla moglie Loredana, sposata nel 1993, ha avuto due figli, nel 1998 e nel 2004. Il 27 giugno 2011 ha perso la moglie, colpita da un’emorragia cerebrale. Una perdita di cui l’attore, ancora oggi, parla con grande sofferenza.
Per lei, che ha creduto in lui anche quando la carriera sembrava non decollare e i due avevano 300 euro in banca. “A dodici anni dalla morte di mia moglie non ho ancora metabolizzato il lutto” ha detto in una recente intervista. “Ma poi perché lo si deve metabolizzare? Lo metabolizzi, ma poi rimane”.
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