L’accesso a molti bonus, contributi e incentivi messi in campo dal governo è subordinato a determinati valori Isee. Ecco il “dettaglio” a cui prestare la massima attenzione.
A molti di noi è capitato o capiterà di dover presentare un Isee. Come forse già saprete, si tratta di un documento con tutte le informazioni utili a fornire una valutazione della situazione economica di un nucleo familiare, tenendo conto del reddito dei componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo stesso. Quel che non tutti sanno è che esistono diverse tipologie di Isee. Presentare la certificazione sbagliata può costare molto caro…
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, o Isee che dir si voglia, è necessario per l’accesso alle prestazioni sociali la cui erogazione dipende dalla situazione economica familiare. È il caso di diversi bonus, contributi e incentivi attualmente a disposizione dei cittadini italiani. Tale documento tiene conto di particolari situazioni di bisogno, prevedendo trattamenti di favore per i nuclei con tre o più figli o nei quali sono presenti persone con disabilità o non autosufficienti. Ma c’è un’importante differenza a cui prestare attenzione.
L’Isee ordinario contiene le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Questo tipo di indicatore vale per la maggior parte delle prestazioni, ma non tutte. In caso di dubbio, è sempre opportuno chiedere a chi di dovere se è proprio questo l’Isee richiesto per la presentazione di una particolare domanda.
Diverso il discorso per l’Isee corrente. Si tratta in questo caso di un indicatore aggiornato dei redditi e dei trattamenti degli ultimi 12 mesi (o degli ultimi 2 mesi, nel qual caso i redditi saranno moltiplicati dall’Inps per 6 al fine di rapportarli all’intero anno, se per esempio c’è stata un’interruzione dei trattamenti o se il lavoratore è dipendente a tempo indeterminato e ha subito una perdita, una sospensione o una riduzione dell’attività lavorativa).
La differenza rispetto all’Isee ordinario può essere sostanziale, al verificarsi di rilevanti variazioni del reddito o nell’ipotesi di eventi avversi come la perdita del posto di lavoro o l’interruzione dei trattamenti. Stesso discorso se la situazione patrimonio del contribuente interessato cambia in modo significativo. A decorrere dal 1° aprile di ogni anno, è possibile richiedere e ottenere il calcolo dell’ISEE corrente sulla base dei patrimoni intestati alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.
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