Come viene calcolato il Trattamento di fine rapporto (TFR)? Tutto dipende dalla busta paga del lavoratore e dal periodo di lavoro.
Si tratta di una domanda piuttosto comune visto che riguarda tutti i dipendenti: per i privati vale il TFR mentre per i pubblici il TFS (trattamento di fine servizio). Innanzitutto, per capire come avviene il calcolo, bisogna fare chiarezza su cosa sia il TFR.
Questo termine è associato ad un accumulo di valore economico che viene messo da parte dal datore di lavoro o dall’azienda con lo scopo di conservare un tesoretto che verrà successivamente concesso quando il dipendente concluderà il suo rapporto lavorativo.
Il TFR è a tutti gli effetti un diritto del lavoratore, che può essere richiesto anche in anticipo in determinate condizioni, e che viene maturato negli anni. Sebbene sia un processo del tutto automatico per il dipendente, conoscere il proprio TFR significa essere informati sui propri diritti e su quanto si è accumulato durante gli anni di lavoro.
Come si calcola il TFR: il calcolo semplice
Per calcolare il trattamento di fine rapporto vi è una formula specifica, che consente di capire quanto spetta annualmente al lavoratore. Il processo è uguale per tutti e prevede dei passaggi chiari.
Il calcolo del TFR si calcola sommando la retribuzione utile del lavoratore per ogni anno di servizio; tale somma, va divisa per 13,
A tal proposito è dunque importante conoscere il proprio salario annuo per ottenere un calcolo più preciso possibile. Facendo un esempio pratico, il dipendente che ha lavorato per 10 anni e presenta la retribuzione annuale di 30.000 euro, dovrà fare il seguente calcolo: 30.000 / 13,5 = 2.222,22 euro. A tal proposito, sarà necessario moltiplicare la somma per 10 anni, dunque 2.222,22 x 10 = 22.222,22 euro.
Nonostante questo sia il metodo corretto, è bene fare una precisazione: il calcolo tiene conto delle variazioni salariali avvenute durante gli anni di servizio, ma anche premi, bonus e altre retribuzioni extra possono influenzare il calcolo del TFR. A tal proposito, è compito del datore di lavoro effettuare questo calcolo in maniera corretta, informando sempre il dipendente sull’ammontare accumulato.
Infine, è bene sapere che il datore di lavoro ha specifiche responsabilità nella gestione del TFR, come tenere da parte mensilmente la quota, nonché registrare la somma nei documenti finanziari dell’azienda. Infine, è compito del datore di lavoro comunicare al lavoratore l’ammontare del TFR accumulato ogni anno.